Da Avize, Costa dei Bianchi, una bella maison de récoltant, nata nel secondo dopoguerra, ora alla terza generazione, che sa fa parlare il terroir.
20 ettari a Chardonnay, tutti di proprietà, 77 parcelle distribuite trai i villaggi GC di Cramant, Avize e Oger.
Questa boccia costituisce il prodotto di ingresso, è un multimillesimato – assembla 3 annate: 2009, 2011 e 2013 – da vigne in Oger e Avize, un 5% vinificato in legno, 30 mesi sui lieviti e dosaggio da extra brut, con tanto di virgola – 5,83 gr./lt – come precisamente indicato in retro etichetta, dégorgement giugno 2015.
Mi piace questo naso, dove è il gesso che balza subito in primo piano, la fa da padrone e non ti molla più. Mi potrebbe già bastare.
E invece c’è posto anche per sensazioni agrumate, di mela e di fiori bianchi.
Ma la craie è davvero étonnante.
Al palato è freschissimo, cremoso e asciutto. Prosegue, come un TGV, l’incessante ed energica manifestazione gessosa, la quale, conferisce una grassezza straordinaria ai sorsi, facendo da volano alla progressione gustativa.
Beva travolgente e rilevante persistenza, fino alla fine, con profondi aromi iodati e di ostrica - qualità incrociate di rado, tutte insieme, nei prodotti basici - che avvolgono, amabilmente e lungamente, il palato.
Giù il cappello, famiglia Bonville.
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