Riccardo Farnese : cuciniere |
gdf - Chiara - Riccardo
Arrivederci a presto, pescando sicuramente una giornata meteorologicamente migliore di questa, vista mare e, potendo così usufruire della bella terrazza e della luce naturale. Qui, sulle alture tra Imperia e Ventimiglia, dove la formula 2 è vincente, perché due professionisti che sono anche compagni nella vita possono condividere molto costando la metà.
Costi contenuti e parecchi contenuti in questo contenitore, inserito nella frazione Lingueglietta, che fa parte di un comune (Cipressa) che sarebbe gemellabile con Vigliano Biellese, per via della concentrazione di critici o comunicatori gastronomici che dir si voglia in proporzione alla popolazione.
Riccardo invece è di Varese, terra di cucinieri niente male. Un ricordo di Antica Corte Lombarda, a Mornago, che fu anche stellato in look Missoni a suo tempo, e poi passaggi ben più stellati in Alto Adige, che hanno lasciato un bel segno; e ancora il Relais et Chateaux per ora fatale. Quello di Garlenda, La Meridiana, già trampolino di lancio di Luigi Taglienti, pure lui ammaliato da una presenza femminile percepita assai bene in quell'atmosfera country house.
E' successo anche a Chiara (bresciana) e Riccardo il varesino, però acclimatati qui assai bene ormai, un clima che mi pare gli si sia immediatamente incollato addosso. Se resisti all'inizio, poi è dura andare via di qui. Io mi auguro restino a lungo e sviluppino al meglio il loro progetto, di vita e di lavoro, perché oltre ad essere persone di carattere, si capisce al volo che sono anche dei veri e seri professionisti.
Sono qui -loro- da maggio, si devono far conoscere, ma senza ansia da prestazione, anche se il numero di piatti in carta rivela tra le righe la voglia di dimostrare qualche cosa di ancor più sostanzioso da parte di Riccardo.
Chiara ha buon gusto. Se sei stata per lavoro o per piacere nei migliori luoghi dell'ospitalità (vedi Relais et Chateaux) devi metterti proprio delle fette di tonno sugli occhi per non vedere, anche se non basta se non hai gusto e sensibilità, qualità che invece si evidenzia nella scelta degli arredi,dei dettagli, nelle forme, negli atteggiamenti: cordialità e professionalità, ma anche fermezza.
Pure Riccardo è uno tosto, e affrontarlo da punto zero non è stato un gioco, ma spero che l'ironia superi il focus strettamente gastronomico. A me interessa conoscere le persone, solo così posso spiegare cosa fanno oggi e cosa potranno fare per noi amanti della buona cucina e del bien vivre in futuro, anche se stai a Lingueglietta e anche se il locale si chiama da U Titti.
gdf
p.s. battutona finale?
Fuori da U Titti, nel vicinissimo e comodissimo parcheggio in piazza, sotto alla nostra macchina c'era nascosto un felino uguale a Gatto Silvestro.
Miao e arrivederci.
La terrazza protesa sugli ulivi. Il mare è a pochi chilometri, verso Imperia.
La sala. Sembra la refezione di una scuola che avremmo voluto tutti frequentare
Pane, focaccia e grissini stanno diventando un primo parametro di valutazione. Qui alta.
Giornata da cotechino, appunto, panato in crocchetta e servito con una sorta di ketchup di barbabietola passata al freddo del pacojet. Chaud froid riuscito e il resto della barbabietola nelle sue forme e nelle sue consistenze primarie. Limone candito.
Nel menù 35 euro sono previste cinque portate, anche questa, però qui fotografata nella versione "alla carta", dove convivono comunque la mela annurca, la bagna cauda, le cime di rapa e ... sembravano germogli di piselli ... forse
Giornata freddina e piatto confortante, anche questo.
Cannellone di pasta fresca farcito di coda di bue, tartufo, cardi, fonduta di pecora Brigasca
Tendenza all'accumolo di ingredienti. Rombo arrosto, scalogno glassato, cavolo rosso in julienne, purè di castagne e lenticchie.
Tre ottimi gelati. Due classici : vaniglia e cannella, e uno inaspettato, con farina di polenta tostata.
Il piatto migliore (IMHO) e la peggior foto, come spesso mi accade verso il tardo pomeriggio.
Carote, cioccolato, camomilla e mascarpone.
Servizio di tè e tisane R&C
Qualche mignardies per far tardi, tanto fuori piove
gdf
Lo sport più sessista dei cuochi: violentare le cappesante.
RispondiElimina