venerdì 17 giugno 2016

Pierre Moncuit Champagne Grand Cru Blanc de Blancs 2002




Maison di rm, abbastanza conosciuta in Francia, meno, molto meno, da noi e dimenticata/snobbata anche dalle guide nostrane. Colpevolmente.
Visitai l’azienda nel 2010 - Yves Moncuit fu ottimo cicerone – e mi colpì la qualità dei prodotti, tutti Chardonnay in purezza, (eccetto il rosé, ovviamente). Siamo a Le Mesnil sur Oger, nel cuore della Costa dei Bianchi, la cui zona e il cui vitigno, mi stanno affascinando e conquistando sempre più.

La boccia di oggi, arriva dritta dritta dalla cave di Yves e Nicole, sette anni sur lattes, più sei di sboccatura, trascorsi nella mia, di cantina. Il millesimo agevola – già ti dissi che nel 2002 solo chi non vendemmiò, non fece ottimi vini – ancorchè ciò sia condizione necessaria, ma non sufficiente. Serve anche dell’altro e, quell’altro, qui, c’è tutto.

L’ho attesa tanto tempo, perché mi piacciono (anche) gli champagne maturi e le mie attese sono state ampiamente confermate, complice, senza dubbio, anche la fortuna di aver centrato la tempistica. Adesso, forse, boccia all’apogeo.
Maturità che adoro - chiarisco per l’ennesima volta - solamente laddove sia la freschezza a far da volano, in virtù della quale, l’evoluzione se ne avvale, esaltandosi.

Bicchiere oro antico e perlage finissimo e ininterrotto.
Naso classicissimo da bacca bianca: pain d'épices e confetto, colate di crema pasticcera e agrumi in scorza, con biscotto al miele e caramello, frutta esotica candita e champignons, a costituire i segni più tangibili dell’evoluzione, e il gesso che rappresenta, a tutti gli effetti, l’ingrediente fondante, e trainante, del tratteggio olfattivo.

In bocca, intatta tensione acida, ritmo in levare e gran volume. La personalità crayeuse si sviluppa e progredisce tanto in dimensione, quanto in intensità.
Croccante e profondo il finale, di rilevante persistenza gessosa, con battiti di cioccolato bianco, nocciola e frutta confit.


Le Mesnil sur Oger, tout se tient.

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