Marco 50&50
Non è mai detto.
A volte anche in un ristorante a cinque stelle più di qualche piccolo grillo non si trova, un paio di loro a Roma e Torino sembra vadano per la maggiore, staremo a vedere se saranno apprezzati da chi li ha scelti, se si proporranno in modo comprensibile e se basteranno a sfamare l’attuale capitale e quella di ieri, da parte mia, oggi, non avendo grilli per la testa, almeno dal punto di vista culinario, preferisco scegliere un ristorante DOCG per un pranzo senza sorprese, quindi senza cioccolato e senza uova sperando, dopo il caffè, di rimettermi in macchina, come mi è capitato ultimamente, felice come una Pasqua.
Cucina di pesce comprensibile, quindi, per questo mio pranzo di lavoro, si fa per dire, che meglio non sarebbe potuto andare. Per sfidare la sorte di venerdì diciassette ho cercato un porto sicuro, Mazara del Vallo, che ha qualche posto barca per ormeggi collinari a Grumello del Monte, la richiesta di attracco va fatta in Capitaneria da Vito Siragusa, che propone ai naviganti una sosta in banchina, comprensiva di acqua, calice/i di vino, pane e grissini di diverse tipologie, benvenuto della cucina, dolcezze col caffè ed un paio di piatti di pesce da una scelta di tre ad euro venticinque, oppure uno solo con tutto l’Ambaradan a quindici, non sapendomi decidere li ho presi tutti e tre e per non farmi mancare nulla ho pensato di integrarli con un piattino di crudi già trasmesso sabato all’Armadillobar.
Pane caldo, pizzette, focaccine, grissini, salatini varie tipologie e, appena sfornate, deliziose sfogliatine al pomodoro, attenzioni…non banali…non usuali a pranzo a queste cifre…gradite
Crudi di pesce, come già segnalato, da risvegli primordiali
Insalatina di piovra e asparagi al lime, con un calice di bollicine il piatto singolo ideale che consente di ripartire alla grande dopo una pausa breve e lieve
Corretta temperatura di servizio per il Carnaroli con cremoso di zucchine e gamberetti siciliani al basilico ai quali è stato solo fatto sentire il calore per interposto risotto
Bianchissimo e senza macchia Baccalà alla mediterranea, se il sughetto fosse stato solo un po’ più concentrato…
Il benvenuto della cucina (quei polipetti al pesto leggero di una semplicità disarmante e di una bontà strabiliante) servirà a ricordarmi, ce ne fosse bisogno, che anche una pausa pranzo senza pretese può rivelare sorprese gradite, Vito in regia si muove in sincronia con la cucina e se i tempi a pranzo non si dilatano, ma si comprimono, lui aumenta i giri senza darlo a vedere e, ben supportato da una cortese e sorridente cameriera, riesce a gestire in modo disinvolto ma efficiente una ventina di coperti che, nel pomeriggio, non dovranno andare sotto le coperte ma tornare al lavoro.
Al Vigneto da Vito sembra un porto sicuro, adesso so dove mettere in rimessaggio, almeno simbolicamente, la vecchia barchetta del mio babbo.
M 50&50
quante volte al vigneto nell'ultimo mese?
RispondiEliminajpjpjp
Marco ci porterà presto news da luoghi decisamente meno vicini ai suoi sentieri più battuti ;-)
RispondiEliminaPer ora ho uno scontrino o due del Caffè Sicilia di Noto...
RispondiEliminaComunque ha ragione triplojp, quando mi fisso...