sabato 4 aprile 2015

Romantico ribelle



Marco 50&50

Zefiro torna e ‘l bel tempo rimena…
…ma lo fa con troppa foga, oggi a Milano non fa freddo, ma tira vento, m’incappuccio con brioche.
Ho la testa tra le nuvole eppure il cielo è sereno, le nuvole care a Kaurismaki saranno in viaggio, ieri ho passato la notte in bianco, il completo di Tony Manero appena stirato non aveva una grinza, mi sentivo euforico ho cenato con la febbre, del sabato sera a casa non ne volevo sapere, a volte basta un pretesto una ragione di più per farmi saltare la mosca al naso e sono uscito alla ricerca di una sambuca sbattendo i tacchi dei miei stivaletti di vernice, fresca la notte milanese ad accogliermi.
Ma la sambuca mi ha dato buca così sono entrato in un altro bar ottenendo lo stesso risultato, mentre in sottofondo Simona Molinari mi ricordava che non avevo sbagliato i conti, chissà di non possedere un quarto di nobiltà e non saperlo…
Ho chiesto in tono acuto al barista ottuso del bar all’angolo, se invece della sambuca avesse dell’anice stellato Michelin, scuotendo il capo mi ha consigliato un gommista, secondo lui mancavo di equilibrio e necessitavo di bilanciamento, le sembra che io abbia bisogno di convergenza quando è da due ore che tendo verso un unico scopo, qualcosa da bere…mi sentivo un limone pronto a tuffarmi in un gin tonic ma la percentuale di gin che ha accompagnato i miei primi tuffi dal coefficiente di difficoltà davvero minimo non mi bastava più, ero pronto per il grande salto nella notte ormai buia e silenziosa, era una notte senza l’una, quasi le due e non avevo ancora bevuto niente, quando uno brucia i propri ponti fa un gran bel fuoco, nelle fiamme ancora più alte c’era l’anticipo che l’editore mi aveva versato in attesa del primo capitolo del libro, eh si perché non avendo voce in capitolo nel libro della vita, scrivo, se pur solo da mezzo poeta, scrivo, è una fortuna, una piccolissima fiammella interiore, per non perdersi.

Nel lungo periodo saremo tutti morti, spero che a tutti sia concesso di rinascere, ve lo auguro, il periodo è quello giusto, la fede questo dovrebbe dire, ma sapendo che dentro l’uovo non tutti trovano la stessa sorpresa, riascolto oggi, volentieri, le parole di Dylan Thomas, che non avrà certo pensato all’agnello pasquale quando, incitando a ribellarsi, scrisse:

NON ENTRARE LIEVE IN QUELLA BUONA NOTTE (1951) 
Non entrare lieve in quella buona notte,
la vecchiaia dovrebbe infiammarsi e strepitare
al termine del giorno,
Ribellarsi, ribellarsi alla luce che si estingue

I savi pur sapendo alla propria fine che l’oscurità è giusta
ché le loro parole non diramarono saetta,
non entrano lievi in quella buona notte

I giusti, presso l’ultima onda, nel disperarsi di
quanto splendide le loro gesta fragili avrebbero danzato
in una verde baia
si ribellano, si ribellano alla luce che si estingue

I passionali che afferrandolo cantarono il sole
in volo
e apprendono tardi di averlo pianto sul suo cammino
non entrano lievi in quella buona notte

I seri, alla morte, che con vista accecante vedono
quanto occhi ciechi potevano brillare come
meteore ed esser vispi
si ribellano, si ribellano alla luce che si estingue

E tu, padre mio, là sulla cima triste,
insulta, benedicimi ora con le tue lacrime
furiose, te ne prego.
Non entrare lieve in quella buona notte
Ribellati, ribellati alla luce che si estingue.
Traduzione di Marged Trumper

DO NOT GO GENTLE INTO THAT GOOD NIGHT
Do not go gentle into that good night,
Old age should burn and rave at close of day;
Rage, rage against the dying of the light.
Though wise men at their end know dark is right,
Because their words had forked no lightning they
Do not go gentle into that good night.
Good men, the last wave by, crying how bright
Their frail deeds might have danced in a green bay,
Rage, rage against the dying of the light.
Wild men who caught and sang the sun in flight,
And learn, too late, they grieved it on its way,
Do not go gentle into that good night.
Grave men, near death, who see with blinding sight
Blind eyes could blaze like meteors and be gay,
Rage, rage against the dying of the light.
And you, my father, there on that sad height,
Curse, bless, me now with your fierce tears, I pray.
Do not go gentle into that good night.
Rage, rage against the dying of the light.



M 50&50

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