Marco 50&50
Se siete soliti peccare di gola, il borgo medievale di Oreno potrebbe fare al caso vostro.
Lasciate la macchina dove preferite, senza problemi di parcheggio…
…poi fate due passi fino all’antico convento dei Frati Cappuccini e pentitevi.
…così come la porzione (singola nella foto) di crudo di Parma, proposto nella versione più, o meno stagionato.
In carta è possibile trovare anche qualche antipasto, un paio di varianti di gnocchi ( preparati con la patata dop di Oreno, regina dell’omonima sagra già documentata dall’armadillo dalla c aspirata) e qualche dolce. Noi ci siamo lasciati tentare da una sapida porzione di gnocchi con luganega monzese, pomodoro e quartirolo lombardo che aveva un suo perché non ne ho preso un piatto anch’io…
Il Bonarda frizzante&DOC di Bronis, dell’Oltrepò Pavese, croatina novanta, uva rara dieci, non avendo pretese, si è trovato a proprio agio con lo gnocco nelle due versioni fritto e spadellato, mentre ha avuto qualche problema d’incomprensione con il mio piatto di mozzarella di bufala campana, ma, come nella canzone, era già tutto previsto, quindi me ne sono fatto una ragione.
Quello che doveva essere uno spuntino stava pian piano assumendo il contorno di una cena, l’aver rinunciato al contorno, al culatello, alla burrata, ad una boccia di bollicine francesi dalla persistenza lunga e a bolle italiane dalla Franciacorta, mi ha consentito di ordinare, senza timore di peccare eccessivamente, una porzione di cantucci al cioccolato imbevuti nel caffè con spuma al mascarpone che, devo dire, mi ha tirato su.
Un discreto e volonteroso servizio da caffè ha preceduto il conto che, onestamente, era solo poco più alto dell’importo necessario all’acquisto di crudo e bufala di livello da un qualsiasi salumiere di fiducia, quindi, non appena avrò qualche altro peccato da espiare, un salto ce lo rifaccio, di Robebuone da provare ce ne sono e l’atmosfera nel convento è davvero splendida.
M 50&50
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