E’ la cuvée haute de gamme – 65 Pinot Noir, 35 Chardonnay e 10 Pinot
Meunier - nonchè l’omaggio, il tributo, a William, co-fondatore nel 1838 ad Aÿ,
insieme a Pierre-Hubert Geldermann, della Maison.
Oro brillante, intenso e
cristallino. Il naso, fine e leggermente
evoluto, diventa espressivo piano piano, rivelando nobile bouquet e grande complessità. Attacca la frutta, ben matura, sia
bianca che gialla, con mela granny e
cotogna, pesca noce, pera e albicocca, arricchita da tocchi floreali di giglio
e gelsomino.
Senza assolutamente roteare, ma
concedendo tempo e lasciandolo salire un filo di temperatura, arriva un’altra
ondata di aromi: scorza di agrumi candita – arancia e pompelmo – note di
torrefazione e tartufo, mandorla, un inebriante zafferano e persino qualche nota
canforata, con la mineralità ancora compressa.
A occhi chiusi, avrei ribaltato le
percentuali tra Chardonnay e Pinot Nero.
La bocca è stratificata e piena di
charme, di bollicina finissima e
cremosa, e ripercorre, simmetricamente, il cammino dell’olfazione. L’attacco è souple e ampio, con gli aromi che si fondono perfettamente. Il
sorso mantiene l’atteggiamento evoluto, terziarizzato, che si traduce in
un’espressione di frutta confit, nondimeno ancora ben contrastato da tesa
acidità.
Una bilanciata armonia tra struttura
e finezza, chiude una bevuta dalla lunghissima persistenza aromatica, con
rimandi di funghi, caffè, zafferano e un tocco salino.
Gratificante con Etivaz e Comté 18
e 30 mesi.
P.S.:
E’
privilegio e gioia porgere, da queste pagine, i più fervidi auguri di buone
feste, ai lettori dell’Armadillo.
C'è tutto, tranne i crostacei, praticamente un pranzo di Natale, serene feste al Duca e a chi transita
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