del Guardiano del Faro
Una storia che inizia a San Pietro Val Lemina, dalle parti di Pinerolo, dove
apprendere le prime nozioni nel locale istituto alberghiero, dalle parti di Walter
Eynard, dove capire il senso di una cucina che valeva due stelle Michelin, ma
già immaginando che si poteva salire ancora, per esempio in Inghilterra, dalle parti di
Michel Roux e del suo Waterside Inn, Relais Gourmand tre stelle Michelin.
Seconda fila dall'alto, il secondo da destra. Erano 26 in brigata al Waterside Inn |
Due anni, non un piccolo stage, per poi imbarcarsi in avventure meno placide del corso del Tamigi, salendo sulle
navi da crociera, Radisson Seven Seas e Regent, approdando dalle parti di Monte
Carlo, dove ritrovare una Rose de Vents che indicava la strada per ritornare a
casa, varcando finalmente la frontiera, tornando in Italia, anche se per pochi
chilometri, a Ventimiglia, una cittadina che oggi le glorie gastronomiche le
può solo ricordare, ma che potrebbe prossimamente ritrovarne una nuova.
A 29 anni si può ancora fare, con umiltà, con l'istintivo senso del
gusto, che non si compra, con davanti il tempo per trovare il senso della misura, placando gli
slanci impulsivi, incanalando l’entusiasmo dentro un percorso di crescita e di
consapevolezza.
Il primo riconoscimento, da interpretare come un buffetto, come
un incoraggiamento a non mollare, ma bensì a continuare a lottare contro il
qualunquismo è già arrivato da parte della Guida de L’Espresso, un piccola
grande cosa quel 14/20mi, persino sottostimato, ma già utile a far giungere
fino ai confini dell’Impero i primi veri gourmet, quelli attenti, quelli che mi
auguro non vengano fino a qui solo per giudicare, ma anche per condividere, per
confrontarsi con Emanuele, un ragazzo che ha tanta voglia di fare, ma che ha
ancora timore di sbagliare, e quindi “l’ascoltare” diventa la sua prima dote.
Ok, però non c'è nessuna Brigitte poliglotta in sala :-) |
Venite fin qui, poi andate anche da Colagreco, certo, o viceversa, ma passate anche di qui, con il sorriso sulle labbra però. Anna vi accoglierà al meglio,
e l’ambiente, lo vedete, non potrà deludere, così come la grande qualità delle
materie prime, che forzatamente impongono un costo congruo dei piatti, fin
troppo copiosi se scelti dalla carta. Meglio allora scegliere o concordare un menù, dove la
banalità non trova riscontro, dove il rapporto tra proporzione e finezza sarà
il prossimo step da superare.
Emanuele, Anna, Matteo
Oltre ad una breve e saggia offerta alla Carta, ci sono quattro menù degustazione disponibili, dove anche gli amanti del pesce crudo non rimarranno delusi.
Molto stuzzicante il pane alle olive verdi
Le tartare di ricciola in due versioni, particolarmente ben riuscite: con ficarra di tonno di Favignana ...
... e con un profumatissimo tartufo bianco, tubero al quale è dedicato anche un menù tematico
Tra le 150 etichette disponibili non viene fatto mancare un giusto spazio ai vini biodinamici
Il gambero di Sanremo con ricotta di bufala e croccante di frutta secca
L' Albese di orata (con porcini, pinoli e parmigiano) e il carpaccio di St.Jacques con olio di scampi, polvere di liquirizia e zestes di limone
Il (migliorabile) risotto al Martini dry, St.Jacques e bottarga ...
Il duo di foie gras: il torcione al chutney di frutta e le scaloppine con pane e cioccolato ...
Lo "sgroppino" con lamponi e Vodka Beluga
Un grande Rum scelto dalla vasta gamma di etichette disponibili
Ricordi e letture ...
Emanuele Donalisio
Piazza xx Settembre, 6/c
Ventimiglia
A due passi dalla stazione ferroviaria
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso Lunedì
Tel : 0184 1892988 - 328 5781597
gdf
Ci auguriamo tutti che Ventimiglia torni ad avere un ristorante che non ci costringa per forza ad andare oltre la ex dogana per godere di una cucina di livello. Uno a chiuso, l'altro l'hanno comprato i russi si dice. Questo ragazzo che ci prova sembra una buona alternativa, lussuosa come quelli che l'hanno preceduto "ai confini dell'Impero". Giorgio C
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