venerdì 1 agosto 2014

Aoc Champagne Blanc de Blancs Extra Brut s.a. Pierre Peters

- by Dj Il Duca -

Si veste d’oro, debole, con lampi verdi.
Bollicina abbastanza fine, regolare e persistente
Il primo impatto con le narici è que Mesnil, la craie pura di Mesnil. Quella, per capirci, che quando scorrazzi per vigneti ti abbaglia e sa sedurti. Gesso, gesso e ancora gesso. Dopo sale anche il resto, dai fiori bianchi (pochi) agli agrumi e alla frutta – lime e mandarino, pesca e mela – dagli aromi di panificazione a squisiti cenni di mandorla. Tutto, sia chiaro, sotto l’attenta regia della mineralità, che distribuisce pesi e misure.

In bocca? Avete presente un pattino che sfregia il ghiaccio? Centrato. Dritto e aitante, con una vivace spinta acida. La mineralità gessosa occupa e “perseguita” il palato, placando l’emergere del frutto.
E’ lo stile affilato – la droiture - di questa Maison, che può piacere, ma anche no. A me garba una cifra.

Chiude fresco e iodato, concedendo qualcosa circa la lunghezza e la persistenza, per la verità, un po’ sbrigative e sbarazzine. Provatelo con le ostriche.

4 commenti:

  1. "Si veste d'oro, debole, con lampi verdi", pensavo ad un post sul Brasile e poi il gesso che delimita l'area... lo stesso che scrive sulla lavagna: bentornato DJ

    M 50&50

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  2. Ma con le ostriche non sarebbe meglio un Muscadet?
    Georges

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  3. Muscadet, Sancerre, Chablis... uno Champagne da associare alle ostriche, per non lasciarti in bocca un gusto metallico, dovrebbe essere abbastanza "morbido". Non conosco questo in dettaglio, ma leggo di sensazione iodate, e quindi ci potrebbe stare.

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  4. Sono tutti ottimi quelli che suggerisce il Guardiano. Io preferisco lo champagne. De gustibus
    ID

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