sabato 8 marzo 2014

Message in a bottle

Marco 50 & 50

Quattro Marzo,  la data giusta per il dopo Festival, sperando la gente del porto apprezzi. Non sarà una Ventura a dirci chi sarà il nuovo Battisti e nemmeno Fazio in versione esistenzialista così lontano anche solo dall'idea di precarietà o di una vita spericolata alla Vasco.

La barca di Sanremo sembrava ormeggiata in sicurezza col faro a vista ma ha imbarcato acqua, inclusa quella piovana, sempre che San Romolo sia d’accordo il remo singolo inviterebbe a trasferirsi in laguna, in una sorta di rotazione delle colture, dare tempo al mare per riprendersi e poterci successivamente regalare una pesca miracolosa.

Il faro preso d’assedio per una decina di giorni è tornato a lampeggiare ad intermittenza,  Arisa se la ride mentre il Guardiano che si era trasferito altrove rinunciando agli onori e agli oneri che si devono mettere in conto rilasciando interviste in controtendenza, ha ripreso possesso del faro, lasciato incautamente nelle mani del Cavaliere di Sterimberg che ha scoperto il piacere della pizza senza rinunciare a quello della carne.

Nemmeno la serata di Venerdì con i cantanti che si sono esibiti in duetto, macchina che ha sempre un suo fascino, è stata di quelle indimenticabili, conservo la grazia e il sorriso di Simona Molinari, (che quest’anno ha nascosto le gambe), così come l’autografo ricevuto per interposta amica.




Le case discografiche in crisi di vendita hanno provato l’estremo “affaccio” alla vetrina simbolo della canzone in Italia per poi sperare nell’esplosione di un talento in un talent, ma non ci pensiamo, vista la crisi delle etichette i gamberi di Sanremo potrebbero essere gli ultimi, beati i primi che prenderanno a piene mani da un vassoio stracolmo.



La giornalista compose il numero e mi chiese di raggiungerla a Sanremo, l’impegno con l’ufficio stampa le avrebbe lasciato briciole di tempo a me  l’occasione per conoscere altre persone del giro che avrebbe potuto diventare un po’ anche mio.

Chi predilige un defilato dietro le quinte non può nemmeno pensare di salire su un palco, per quanto scenico, andai con gli amici in montagna aprendo un’altra sliding door.

A casa sua c’era sempre gente, bicchieri pieni, le chiacchiere (di Carnevale e non) interrotte da stuzzichini di una famosa gastronomia milanese, poco tempo per noi, non annoiarsi a volte non basta, è importante, forse essenziale ma non mi bastava.

La rividi in seguito nella splendida villa di un cantante, per confine un corso d’acqua, un’ansa con copertura rifugio per le barche, fotografi, altri giornalisti, intorno a sette note girava davvero molto denaro e poi cene, privee, inaugurazioni, discoteche, era il momento d’oro nella Milano da bere per poter mettere via un po’ di liquido, fossi stato un cammello…

Arrivò l’occasione una sera in una discoteca fuori Milano, lei mi disse : “gli ho parlato, è fatta, ti produco”, l’ennesimo bivio,  presi con la presunzione dell’età e con un po’ di paura immotivata data l’età,  un’altra sliding door, lasciando il microfono appeso al chiodo, misi il chiodo sulle spalle e uscii.
Ogni anno in questo periodo butto più di un occhio all’Ariston e a quel che ruota.

Attorno ad ogni cantante gli addetti alla promozione delle case discografiche, trucco, parrucco, amici e addetti stampa, con finta frenesia ci si muove chiudendo porte e aprendone altre, a volte quando si apre una porta mi sembra di vederla sorridente e determinata a proprio agio in un mondo non mio.

Noi vecchi (e) romantici ci interroghiamo con serena e pulita curiosità, perché vorremmo sapere dove sono finite le persone alle quali ci siamo legati per un tratto di cammino, perché quelle persone hanno qualcosa di nostro con loro, lei dovrebbe avere “il mio aquilone”, io qualche vecchia foto e il ricordo.

Caro Cavaliere, so che la gestione del faro l’ha assorbita come una galletta in un cappon magro, ma ho davvero bisogno del suo aiuto, ho provato a chiedere a Brian Ferry ma il telefono faceva tu tu, forse era in treno e la linea era disturbata, la posso disturbare adesso che, tornato il Guardiano, al faro non deve fare tutto lei…

Poi metto tutto in conto, è al corrente di questo ?

Certo, l’iban ce l’ho già, è un piccolo favore per me di grande importanza

Se è piccolo, lo vedrà dalla fattura, mi dica

Ho, da vero “medioman” seguito il Festival, ho guardato dappertutto, ho seguito le interviste in tv, non mi sono perso un fotogramma ma non l’ho trovata, vorrei fare un estremo tentativo, potrebbe prendere il cavallo e recarsi a Portosole, magari riusciamo a far arrivare questa bottiglia “alla Marina”

Credo di potercela fare, il Guardiano, tutto sorridente, si sta riguardando le foto del Carnevale di Mentone alla luce del faro, stasera non c’è una stella, gli dico che ho un appuntamento al buio, non mi dirà di no, la bottiglia la lascio al Porto?

La lanci in mare è per la Marina dell’ufficio stampa.

La barca di Sanremo sembra in difficoltà ma galleggia ancora, a me, dopo l’indigestione dei Campioni e delle Nuove Proposte rimane il ricordo della prima sera, di Martedì, quando, sornione, poco prima dell’una, è arrivato il colpo di coda del gatto convertito
“It's not time to make a change”




M 50&50

4 commenti:


  1. Ricevo e, autorizzato a farlo, giro un commento di un amico:
    Sanremo...senza l'amato odiato festival in quanti conoscerebbero
    Silvestri, i Modà i Subsonica ..
    Forse in tanti.. E' anche vero che la maggior parte degli italiani ignorerebbe questi nomi probabilmente..
    Detto questo, vorrei parlare del potere evocativo di una canzone, della musica e quindi del festival.. Ricordi ricordi.. L'anno della maturità e Elio che da dissacratore viene privato di un titolo meritato sul campo.. Tanti immagini, tante melodie.. Se ci torno sopra compio un balzo temporale plurimo
    Simone Motta

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    1. Mi scuso per il "disservizio"e ti ringrazio per il contributo.
      M 50&50

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  2. Caro 50&50...bello.....caretteristico....amarcord. Io c'ero e mi ricordo, come ricordo i mei ventanni in discografia a braccetto sopratutto con la musica, perchè di cantanti ce n'erano tanti, ma artisti veri....I miei ricordi più belli, in assoluto, Eros ( il primo ) e Sugar ( l'ultimo ), ma ancora di più i momenti e la vita passata con i miei migliori amici, ai quali ho voluto e voglio un mare di bene ( visto che ora ci vivo...al mare ) DROM

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    1. Caro amico ti scrivo e siccome sei un po' lontano più forte ti scriverò, da quando sei partito...qualcosa qui non va.
      Marco

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