Il mio Autogrill sulla A26

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All’Autogrill mi posso fermare per soli tre motivi ormai: la benzina, il bagno e il caffè. Anche per una Ceres, prima che la prezzassero sui 4 euro. La Signora Qualità e il Signor Prezzo da quelle parti hanno un pessimo rapporto già tra di loro, figuriamoci con gli altri, che neppure conoscono. Non si parlano da decenni, convivono separati in casa, circondati da distratti avventori che si avventano su un camogli mezzo caldo e mezzo freddo e un cappuccino ustionante.

Di scottature, lungo il bancone del suo bar e del suo self service ne abbiamo prese tutti, però ogni volta ci dimentichiamo e ci ricadiamo. Chi fa il caffè bruciato, il panino semicotto, e chi raccoglie il conto, è spesso sempre lo stesso. E lo stesso fa anche per il distratto cliente, girato di spalle a verificare che non gli tocchino la macchina.

Sono felice di aver detto basta da tempo e di essermi preso il tempo di trovare Autogrill alternativi, appena un passo fuori dal nastro d’asfalto. Si chiamavano e si chiamano fuori-casello. Per raggiungere questo sono bastati 180 secondi dal casello di Masone, e poco di più di permanenza al tavolo per capire che questa calda e rilassante trattoria valesse il doppio bip del Telepass.

L’indicazione mi arrivava dall’armadillo Yanez : mi raccomando i ravioli! Ma oltre agli ottimi ravioli di carne e borragine, l'uscita sarebbe quasi obbligatoria anche per gli antipasti misti, gli affettati di una qualità superba, così come lo saranno i formaggi.

Quando si parla di affettati e formaggi si tende a classificarli come dettaglio poco rilevante ai fini della valutazione di un ristorante, perché trattasi a tutti gli effetti di “non cucina” ma di buona scelta di prodotto che andrà semplicemente affettato e messo nel piatto. Fa strano leggere che il pesce crudo, acquistato di ottima qualità e poi affettato o cubettato, debba godere di maggior dignità di una carne cruda o di un salame affettato. Per me è uguale, pesce o carne cruda non è cucina, ma se ti piace , l’uno o l’altro, ti sistemano la giornata.

Si, Masone rappresenta per  quei molti che viaggiano su quell'autostrada un punto cruciale, dove spesso il tempo è pessimo. Finisce la nebbia alessandrina e calano le nubi basse dal Turchino. E se non c'è la nebbia ci sarà comunque spesso un grigiore deprimente, quando non piove, non nevica o non tira un freddo vento.

Stavolta invece c'era il sole, dentro e fuori l'autostrada, ma soprattutto dentro questa trattoria solare gestita da due fratelli appassionati, che non faticano a tirare avanti anche se stanno a Masone, dove sono in molti a preferire l'uscita e il rientro, fino a riempire il locale all'ora di pranzo in un  qualsiasi mercoledì di novembre.

Un'ultima indicazione : non fate come me, tenete spazio per i dolci, che sono fuori menù ma valgono ampiamente la deviazione. E per il vino, andatevi a fare due passi dentro la cantinetta e concordate cosa bere con i proprietari. E adesso andiamo a tavola.

Peperoni arrostiti in salsa verde, insalata russa tonnata e sformato di verdure alla crema di formaggi...

Emergono il filetto baciato, il crudo 36 mesi, il salame ai porcini, il cotto del basso Piemonte... straordinari tutti!

I ravioli di borragine e carne al burro e salvia. Normalmente serviti al ragù, ma io ho preferito così, per valutare meglio il ripieno. Promossi.

Qui fa spesso freddino: ci vuole un caldo minestrone alla genovese

Fuori fuoco l'arrosto di vitello ai porcini trifolati. Tutto un po' troppo blando.

Un assaggio di formaggi d'autore, da ogni parte dell'Italia. Qui fuori fuoco, ormai, ero io.

Dettaglio sull'ottimo taleggio dell'Oltrepo che si piega nel suo grasso

Zoom orizzontale in Zona magnum: se siete in quattro pescate qui

Trattoria da Pippi

Via Roma 94

Masone (GE)

TEL : 010 926 9126

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