di Giorgio Manara
Storia e leggende di una bevanda impregnata di sole
“ Rumbullion
– Kill-Devil = Ammazzadiavoli, è il nome
che ancora oggi viene dato dai vecchi marinai a questa vigorosa bevanda intrisa
di gesta piratesche e sudore - sangue
degli schiavi africani razziati dai loro villaggi e partiti per le Americhe
dalla tristemente famosa isola di Gorée
di fronte all’attuale città di Dakar in Senegal, finivano i loro giorni
nelle piantagioni di canna da zucchero
per fare quel Rhum con il quale a loro volta erano stati comprati?!
Tafià o Guildive (ancora oggi usati) erano i
termini con i quali si usava designare i primi fermentati della canna. Solo
verso la fine del XVII° secolo i francesi iniziano a chiamare “Rhum” l’alcool
di canna. Storie e leggende sembrano comunque intrecciarsi per creare un’alone
di avventura e mistero sulla storia del rhum.
Dai commercianti di
spezie, ai costruttori di imperi ai mitici pirati, questa bevanda forte e stimolante, era considerata moneta di scambio per merci e servizi
o integrativo del “soldo” su tutti i velieri che trafficavano fra le Barbados, Giamaica e
Bermuda. Usata come anestetico per le
operazioni chirurgiche di allora o come medicinale per malattie polmonari quali
raffreddori e bronchiti, veniva anche usata come “ stimolante” del morale sui
velieri della Compagnia delle Indie e con razioni da “cavallo” per lanciare i
marinai o i pirati nelle battaglie più tremende : se non hai il cervello “
sotto alcool “ non vai all’arrembaggio con la spada fra i denti, solo perché ti
hanno appena mozzato una mano……)
E’ nel 1655 che l’ammiraglio Penn istituisce per
la prima volta la distribuzione di una razione quotidiana di rhum ai suoi
marinai…….ed intorno al 1731 che l’ammiraglio Edward Vernon, conquistatore di
Panama e Portobello, soprannominato Grog per la sua abitudine di portare una
grossa palandrana in Gros-Grain (tipo di tessuto molto grezzo) che la rimpiazza
con due volumi di acqua (che facilmente imputridiva nei barili di bordo) contro un volume di rhum, aggiungendovi
zucchero e succo di lime o limone che grazie all’alto contenuto di vitamina C (acido ascorbico) aiutava a combattere lo scorbuto. Un’altra versione dice che
aggiungesse acqua al rhum dell’equipaggio
per evitare di avere sempre i marinai ubriachi! Da qui comunque il fatto che il
Grog sia diventato sinonimo di bevanda annacquata.
“ Sangue di Nelson” è un
altro sinonimo di rhum: L’Ammiraglio Horatio Nelson ne era un grande estimatore, nonché bevitore. Il 21 ottobre 1805,
sconfigge la flotta Franco-Spagnola ma
ci perde anche la vita. Conformemente al suo testamento il suo corpo sarà
riportato in’Inghilterra dentro un barile pieno di rhum .
Durante il viaggio, i
marinai, forse adempiendo ad un macabro rito dove si credeva di “bere” la
forza ed il coraggio del defunto, si
servirono a pieni boccali! Da qui le
espressioni tipiche per bere rhum : “ farsi l’ammiraglio (se taper l’Amiral )
oppure bere il sangue di Nelson”.
Originaria della Nuova Guinea dove esiste tuttora
allo stato selvatico e già usata 6000
anni prima di Cristo dagli Asiatici come alimento o addirittura frutto (….ho
visto io stesso pochi anni fa bambini delle isole portare a scuola un pezzo di
canna dolce da succhiare come merendina nell’intervallo) fu introdotta per la
prima volta in America da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio
(1493). Importata dalle Canarie, dei
germogli furono impiantati sull’Isola di Hispaniola (Haiti-Santo Domingo) da
dove il primo carico di zucchero partirà verso la Spagna nel 1516.
Quando i francesi occuparono per la prima volta
l’isola di Guadalupa nel 1635 (Spedizione Liévart de l’Olive), trovarono già
nell’isola piccole piantagioni di canna da zucchero, sicuramente derivate dall’isola di Hispaniola. Padre Jean Baptiste Labat (ecclesiasta) perfezionerà il processo di
distillazione con i suoi alambicchi.
E’ intorno al 1640 che ha inizio la
storia del Rhum!
Le prime acquaviti di canna appaiono sulle
isole Barbados, allora possedimento Inglese. Per averne riscontro nei possedimenti francesi bisogna attendere “ L’Histoire
générale des Antilles” (père Du Tertre - 1667).
Inglesi e francesi si contenderanno per anni attraverso la Compagnia delle Indie il
primato del commercio dello zucchero e naturalmente del Rhum.
Pensate che Gaudalupa e Martinica (Martinica primo produttore di rhum al mondo
in fine Ottocento) sono diventate le isole famose per i rhum agricoli, fatti
dal succo di canna vergine (vesou) soprattutto per il fatto che vendevano le
loro melasse, che sono il sottoprodotto della produzione dello zucchero alle
colonie inglesi dell’America del Nord, e che quindi non ne avevano per produrre
rhum industriali!
Mi pare giusto rendere omaggio, a questo punto, ai grandi Barmen che nell’ultimo secolo hanno saputo con arte
e buon gusto, innalzare il rhum sull’altare del bere miscelato con dei sapienti
abbinamenti ad altri liquori e succhi di frutta. Immaginatevi per un momento,
cappello di Panama in testa, viaggiatori
dell’epoca, e partire dal famoso “Bon Ton Bar” in Magazine Street a New
Orléans, dove Albert Martin rese famoso il “ Ramos Fizz”!………Lasciamo il
battello a pale e via….con una splendida goletta e prua su “La Habana ” a Cuba dove ci
aspetta Constantino Ribalaigua Vert del
“ Floridita Bar” forse il Barman più celebre per le sue creazioni e che rese mitico il suo Daiquirì a tal punto che il locale e chiamato tuttora
“La Cattedrale
del Daiquirì” e sempre a Cuba alla “Bodeguita del medio” di Angel Martinez
mitica per il su “Mojito” .
E perché non fare un salto ad Haiti a farci preparare un
“ Punch “ dal grande “ Olaffson “che ha contribuito a rendere famoso nel mondo
il rhum Haitiano? La Giamaica
è solo ad un braccio di mare quindi impossibile rifiutarci un drink al “Kelly
Bar “ di Sugar-warf, dove è nato il Giamaica Planter’s?! Si potrebbe
continuare per pagine ancora, ma mi sembra giusto il momento per chiudere
questo piccolo sipario non senza aver prima mandato un “coup de chapeau “ al
mitico “Don the Beachcomber” di Hollywood creatore dello “Zombie” e grandissimo
intenditore e collezionista di tutti i migliori rhum di ogni provenienza che da
sempre gli amatori si strappano a peso d’oro! Ci sono voluti viaggi, tempo, qualche ricerca e
parecchie sbronze per potervi presentare storie ed aneddoti nonché i Cocktails
che leggerete in seguito, ma credetemi, è stato un piacere……. che mi auguro
diventerà anche il Vostro!
El Manara
io faccio un brindisi con una reserve speciale di DEPAZ.
RispondiEliminaauguri.
F.
Grazie
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