PULQUE
- MEZCAL
si parla che un fulmine colpì il cuore di un MAGUEY (antico nome dell’Agave), bruciandolo e facendone sgorgare
un liquido aromatico che gli indios
“Tequili” bevvero come un miracoloso regalo degli Dei. L’agave, allora molto importante nella economia domestica delle tribù
pre-hispaniche, veniva associata alla Dea
MAYAHUEL
Oppure
Come racconta un’altra leggenda da:
MAYAUETHL
Donna della tribù ATZECA DEGLI OLMECHI che per prima riuscì ad estrarre
il succo del MAGUEY.
Come di origine pre-hispanica sono le abitudini della cottura e
fermentazione della pianta.
Sono però i Conquistadores
Spagnoli ad introdurre in Messico l’arte della distillazione!
Da differenti varietà di Maguey (Agave Maguey o Espadin che si coltiva
attualmente nello stato di Oaxaca) gli Spagnoli provarono a fermentare e poi
distillare il succo ottenendo un prodotto superiore in gradazione alcolica che
denominarono...
MEZCAL!
L’evoluzione:
Tra la fine del 18° e
gli inizi del 19° secolo il “ MEZCAL “
prodotto in una piccola città chiamata TEQUILA,
presso la città di Guadalajara cominciò ad essere apprezzato per le sue eccezionali
qualità:
Proveniente da una sola qualità di agave il prodotto si distingueva
in finezza ed aroma.
L’AGAVE fa parte della famiglia delle AMARILLIDACEE di cui se ne conoscono più di 400 tipi anche se soltanto
197 sono commestibili e quindi impiegate in usi industriali. Da un solo tipo di
queste piante viene prodotta la
TEQUILA.
Nel 1900 un botanico
francese di nome Weber, classificò
la pianta segnalando la differenza con le altre qualità, e principalmente nel
colore da cui poi derivò il nome di: AGAVE
BLU TEQUILANA WEBER.
L’habitat naturale di
questa pianta per clima e terreno e sull’altipiano
del Messico nei dintorni della città di Tequila nello stato di Jalisco. Zona ben delimitata
dalla denominazione di origine (Norma
Oficial Mexicana) a cui sovrintende il Consejo
Regulador del Tequila organismo preposto alla tutela e certificazione della qualità.
E’ utile sapere che dal 1997
ha anche la denominazione geografica controllata,
riconosciutagli dalla World Trade Organization e dall’Unione Europea.
Originariamente la Tequila si poteva produrre
solamente nello stato di Jalisco, ma l’enorme popolarità di questo prodotto ha
indotto il Governo Messicano ad allargare la denominazione agli stati di : Michoacan – Tamaulipas – Nayarit e Guanajuato.
Fino a pochi anni fa solo l’uno per cento delle Tequile erano 100% blue
agave, ed i produttori lo proclamavano
con orgoglio sull’etichetta! Il raddoppio delle esportazioni (anni fa gli Stati
Uniti erano i maggiori importatori delle diverse marche di Tequila con un
assorbimento di circa l’ottanta per
cento della produzione totale
Messicana), ha fatto in modo che attualmente non esista una Ditta
produttrice di Tequila che non abbia in etichetta la sua 100% agave blu più o
meno invecchiata (reposada).
La passione di questi ultimi anni per tutto ciò che è latino americano
nel nostro continente, ha dato una svolta notevole alla produzione di Tequilas
sempre più pregiate le quali si sono piazzate da prodotto di massa a prodotto
di “fascia alta” anche giustamente per il notevole aumento dei prezzi oltreché
della qualità.
SI DEDUCE CHE :
Mentre una TEQUILA può
essere uno speciale tipo di MEZCAL , prodotta da una singola varietà di AGAVE
che cresce solo in una zona delimitata del Messico, NON TUTTI I MEZCAL POSSONO
ASSUMERE IL NOME DI TEQUILA.
PULQUE = E’
DISTILLATO DI MAGUEY ( agave di qualità inferiore all’agave blu)
MEZCAL = PRODOTTO NELLO STATO DI JALISCO E DISTILLATO
DI FOGLIE E CUORE DELL’AGAVE MAGUEY PIU’ ALTRI
TRE O QUATTRO TIPI DI AGAVE
COCUY = E’ UN DISTILLATO DI AGAVE PRODOTTO IN
VENEZUELA
NEL 1974 LE AUTORITA’ MESSICANE
HANNO STABILITO CHE UNA TEQUILA PER ESSERE TALE DEVE
CONTENERE ALMENO IL 51% DI AGAVE BLU (la rimanente percentuale è
principalmente alcol di canna da zucchero) E SUBIRE MINIMO DUE DISTILLAZIONI
(tradizione le vuole in alambicco discontinuo)
1.
Dalla pianta madre vengono presi i germogli e parte della piante stessa (50 cm di altezza)
2.
I germogli
vengono potati e poi interrati con un solo colpo di zappa (AZADON) quando il terreno è molto secco.
3.
Il processo
di crescita dura dagli 8 ai 10 anni
4.
Quindi Mantenimiento : cioè cura e
fertilizzazione
5.
Tra febbraio
ed Aprile il Desquiote ( Potatura)
per evitare la fioritura della pianta.
6.
A piena maturazione nel cuore della pianta si è
formata una grossa Piña detta anche Cabeza (testa) che con tutte le foglie
tagliate assomiglia ad un grosso ananas del peso che varia fra i 30 ed i 60 kg .(
più grande è la Cabeza
più zucchero contiene),alcune arrivano fino a circa 115 kg .
7.
Come dicevo
le foglie vengono tagliate (jima)
con il Coa (attrezzo lungo ed
affilato manovrato con rara abilità dai Jimadores!
Le Piñe raccolte per sradicamento, trasportate all’impianto
(Patio de Reception) vengono cotte
in grosse autoclavi per mezzo di getti di vapore (attorno ai 90°per circa due giorni) al fine di renderle malleabili alla frantumazione
e rendere quindi gli amidi dell'agave
non fermentescibili in zuccheri
fermentescibili. Nelle piccole e vecchie distillerie il passaggio al
vapore viene ancor’oggi fatto in stufe di mattoni chiamate “Hornos”
8.
Un tempo la
cottura delle” Cabeze” durava quattro
giorni e si faceva in fossi ricoperti con sassi roventi e terra .Attraverso un
foro lasciato apposta venivano continuamente irrorati con acqua per la
formazione del vapore.
9.
La
cottura odierna dura in media dalle 12
alle 14 ore.(……. notare che le temperature ed i tempi di cottura, variano
sensibilmente da distilleria a distilleria!)
10.
I residui
pressati per estrarre gli eventuali zuccheri rimasti.
11. dopo un secondo lavaggio in altre autoclavi
il mosto (primeras mieles) altamente
zuccherino subisce un raffreddamento a
30° ed posto a fermentare nelle vasche apposite.
12.
I
microrganismi (lieviti) naturali dell’agave agiscono ( se ne aggiunge anche)
per 30 – 40 ore trasformano gli zuccheri in alcol per un valore del 5% circa.
13.
Quindi si
passa alla distillazione discontinua
14.
Dalla prima (
dest rozadora) si ottiene un
prodotto (“ Ordinario”) con il 25 – 29% di alcol.
15.A causa dei costi notevoli per il
tempo – il lavoro – e la “vendemmia”dell’agave alcuni produttori usano tagliare le loro Tequilas (prima della
distillazione) fino al 49% di polpa di canna da zucchero! ( …come detto in
precedenza)
16.
Si ridistilla
in un alambicco più piccolo separando il cuore dalle teste e dalle code
ottenendo un prodotto con 55% di
alcol ) La Tequila
giovane) (…certe distillerie arrivano anche a 75° e tagliano poi il prodotto
con acqua demineralizzata)
17.
Il distillato
riposa per un certo periodo nei Pipon
(enormi botti di acero)(alcune hanno già contenuto Bourbon)
18.
Dopo analisi
organolettiche se messo ad invecchiare assumerà il nome di reposado = da 2 mesi ad un anno in barili di quercia oppure Añejo= oltre un anno e fino ad 8-10 in barili sigillati dal governo che
contengono un massimo di 350
Litri ( pare che la Tequila esprima il meglio di sé fra i quattro ed
i cinque anni, anche se in Messico il 60% delle vendite di tequila è dato dal
“Reposado”.
19. La
differenza tra Reposado ed Añejo sta quindi nella diverso periodo di permanenza
in botte e dalla capacità della stessa.
La tequila distillata artigianalmente produce un fastidioso odore di solfuro di idrogeno
Da qui nasce la simpatica abitudine di berla leccando sale e succhiando lime o
limone. Infatti il cloruro di
sodio del sale, unito all’acido
citrico del lime produce un nuovo
acido che ha il potere di annullare il gusto di solfuro di idrogeno che è la ragione del particolare odore del
liquore, specialmente se bevuto a temperatura ambiente , ………che in Messico
vuol dire mucho calor!
Altra strana abitudine dei Peones Messicani,
e quello di accompagnare la tequila con la Sangrita : = succo d’arancia – succo
di pomodoro – erbe aromatiche della cucina locale – e.... e molto peperoncino!
VERME O NON VERME!?!?
Nessun Messicano sano di mente si sognerebbe mai di mettere
un verme (Gusano) nella sua Tequila, e nessuno troverà mai un verme in una Tequila imbottigliata in Messico
secondo le regole e la tradizione ma sembra sia stato un’espediente Americano
per incuriosire i consumatori.
Solo nel MEZCAL è possibile
trovare il verme (e non sempre) e come dicono moltissimi produttori per una
trovata pubblicitaria risalente agli anni ’40
..ringrazio per aver fotografato solo il lato A....il lato B...è imbevibile !...
RispondiEliminaChe fenomeno il Manara :-))
RispondiEliminaBeppe
Me gusta mucho...
UGM
Speedy Gonzales
il disciplinare del Mezcal prevede 100% agave contro un minimo del 51 della tequila.
RispondiEliminasembra un paradosso..
Elimina...infatti,....ma nella Tequila "in purezza" si tratta di Agave Blu Tequilana Weber. Il Mezcal prevede 100% di Agave, ma di differenti qualità....come accennato prima....Grazie per la precisazione , Aldo !
RispondiEliminaSunrise e tutto tace, mi vedo costretto a dare un colpo di Boom Boom, facciamo due, così ci siamo anche come percentuale di Tequila
RispondiEliminaM50&50