del Guardiano del Faro
Il bello del viaggio è prima e
dentro il viaggio stesso. La preparazione dell’itinerario, la verifica e le
conferme delle prenotazioni, la concentrazione necessaria per approntare il
bagaglio, un’occhiata alle previsioni del tempo, un controllo all’auto: gomme,
olio, benzina; e poi si può partire tranquilli, o anche no, perché tutte quelle
attenzioni serviranno a ben poco. Con il tempo si scoprirà che non serve proprio a nulla preparare il viaggio.
Lo scopo del viaggio è nel
viaggio, non nel raggiungimento del punto d’arrivo. Fondamentale è il compagno
di viaggio, ancor prima del motivo del viaggio. Prima di partire non lo puoi
sapere quale sarà l’obiettivo del viaggio, lo scoprirai nel “durante”
l’argomento dominante.
Go west, come quasi sempre mi è accaduto: the west is the best. Anche lui
verso l’ovest, partendo come al solito da Levante. Partire da Levante pensando
che il punto d’arrivo potesse essere di nuovo il Levante, fuorviante . Ma la mappa parla chiaro, Valencia e Alicante, nella Spagna del
Levante.
Barcelona es bona si la bolsa sona: lo dicono i vecchi Catalani. Beh,
credo che un po’ tutto il mondo sia
così, ma intanto gli argomenti sono diversi: le doc e le docg : vini o
donne che siano. Avere in tasca la prenotazione per un tavolo nel ristorante
più acclamato del momento è assai relativo, proprio perché quello sarà il
momento dell’arrivo.
C’è un nubifragio a rallentare e
a complicare subito le cose, c’è una gomma a terra da cambiare, esplosa. Lui
non la può cambiare, perché già non riusciva a chinarsi fino a quel punto, ma
con un ombrello in mano è più efficace di una tettoia. Anche a me faceva comodo
piegarmi con sette otto chili di meno da flettere, a pensarci, oggi. Mogli o Sophie, parliamone qui, cambiando una ruota.
Ci vogliamo mettere anche un maldestro tentativo di furto all’autogrill a creare un’alchimia diversa e inquieta nei discorsi. Ci vogliamo mettere un po’ di ansia nel trovare l’albergo, il parcheggio, il senso di una serata corta perché la giornata è stata molto lunga. Ma la notte è lunghissima a Barcelona, ed è proprio l’Alkimia a sottolinearne i caratteri, già dall’insegna. Ci sono già dei piselli freschi nel piatto. A gennaio? E’ il tepore del Levante, quello che all’inizio dell’anno 2008 poteva già far maturare i primi piselli nelle piane di Alicante. Bisognerà tenerne conto per domani, una camicia a fiori può bastare, anche qui.
C’è un ricordo di ragazze disponibili in
bikini e una statale che portava alle vacanze trasgressive della fine degli
anni ’70 e l’inizio degli ’80, in sella ad una Suzuki da stradista. La spiaggia
è quella, la riconosce dall’alto dell’autopista. Decido di scendere. Ho capito da come si tocca l'orecchio con l'indice che va bene
lì. Anche se è troppo presto per un bib gourmand all’ora di pranzo del Levante,
ma vorrà dire che attenderemo fuori dalla porta. Che ci aprano prima delle due? Intanto c’è tutta
la spiaggia di Benicasìm da spolverare. Il camping era quello, il chiringuito
quell’altro, il bar è ancora lì di fronte, mentre la piccola discoteca ha
cambiato indirizzo.
Proseguire per la statale
significa picchiare la faccia su una delle zone urbanizzate più brutte della regione, in
uno dei tratti di Costa di più belli della nazione, ma solo dove lasciata naturale, o
dove solo punteggiata dalle ville dei primi tedeschi che scesero a colonizzare
questa zona, anche gastronomicamente, sviluppando un gusto diverso, prima di
venir sopraffatti dall’ondata dell’avanguardismo spagnolo. Guida sempre lui, posso solo far finta di non saper far altro che il controllore, mentre sono sotto controllo.
Il Marriott è in offerta speciale
a Denìa, se no mi sarebbe toccato un pensiero tranciante e ricorrente, come sempre, a voce sommessa e dal tono mugugnante: se fossimo astemi e dormissimo in macchina
questo viaggio ci costerebbe meno della metà. Ma anche l’acqua ha il suo
prezzo, e quindi: dobbiamo ricordarci di
non ordinare più l’acqua. A questi prezzi ogni due ristoranti viene fuori una
mezza bottiglia di vino. La Trufa de Denìa è scolpita
con maestria da DaCosta, e scolpita rimarrà, da Costa a Costa, sia nella nostra
mente che nel nostro stomaco per ben oltre tutta la notte, a combattere con
fiori e alghe, pesci e molluschi, e noi a soccombere sotto il peso della
ricerca dell’estetica e dell’esibizione delle tecniche che dovrebbero invece alleggerire la cucina nel manifesto dell’avanguardia.
Facile essere d’accordo su questi
temi: ( fino a che ci sarà insalata nel
mondo non mangerò più le alghe! Neanche in sottovuoto! ), più difficile prendere e riprendere
sonno tra un transito all’altro dagli ampi bagni delle due suites
con vista sui campi da golf. Mi posso fumare una Fortuna all’aperto, in maglioncino, con un consolante
Coca & Bacardi nel bicchiere, già con l’apice del viaggio raggiunto. Come
quasi sempre, arricchito ma disilluso, spossato ma insoddisfatto. Meglio quelle che non me l'hanno mai data, meglio il dubbio. Butto la cicca: il letto è doppio ma vuoto.
Non siamo fatti per queste
cucine, come non siamo fatti per frequentare locali ambigui, ma neppure
espliciti, oppure mentire a chi sta a casa. In fondo siamo solo dei semplici,
ma curiosi e attenti.
Oggi, con lo stomaco in subbuglio più della mente, ci va bene una scampagnata sui colli del Penédes, tra nuvole e nebbie che avvolgono i vigneti. Qui c’è freddo, e c’è voglia di calore, di carni alla brace e di vino rosso, di mura di pietra e di mattoni. Di griglia e di profumo di legna bruciata. C’è bisogno di una cucina ignorante per poterci sentire di nuovo un pochino più intelligenti.
Oggi, con lo stomaco in subbuglio più della mente, ci va bene una scampagnata sui colli del Penédes, tra nuvole e nebbie che avvolgono i vigneti. Qui c’è freddo, e c’è voglia di calore, di carni alla brace e di vino rosso, di mura di pietra e di mattoni. Di griglia e di profumo di legna bruciata. C’è bisogno di una cucina ignorante per poterci sentire di nuovo un pochino più intelligenti.
Quante cose si possano mettere a
grigliare in Spagna qui lo scopriamo, ma l’orologio è già molto più avanti di
questa cucina. La delega all’organizzazione mi ha sempre fatto piacere, ma odio
cadere nel prevedibile: dove ci tocca
andare stasera a soffrire? – Non lo so, non ho previsto nulla per questa sera. L’oste
ci ascolta, e allora la sparo grossa, tanto costa uguale. Il Syrah del Penedès
è incredibilmente affascinante per poterne lasciarne dentro un dito nella terza
bottiglia. Andiamo dai Roca? – Ma non mi avevi detto che erano chiusi?
L’oste, che ci ascolta –anche
perché siamo rimasti solo noi- la spara ancora più grossa. I Roca sono miei amici. Riaprono stasera il
loro nuovo ristorante. In menù in questa stagione ci sarà sicuramente anche la
lepre a la royale…Volete che prenoti per voi? Dopotutto sono solo le 18…
passate in hotel a Girona per lasciare il bagaglio e alle 20.30 sarete già al tavolo. Va bene?
Franco che dici?
Si, va bene. Il sabato è sempre stato più bello della domenica, e oggi è solo venerdì.
gdf Gennaio 2008
il mio piccolo regalo di oggi per il compleanno di Franck The big One
il mio piccolo regalo di oggi per il compleanno di Franck The big One
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