gdf
Beh, se è stato possibile scavare profondamente nella sabbia come hanno fatto a fianco del Grand Hotel, ricavandone un grande, comodo e costoso parcheggio, mi chiedo come mai non sia possibile sotterrare, insieme alle automobili, anche le cabine da spiaggia. Sopra il parcheggio da tempo esiste un grande spazio libero: una bella piazza vista mare a un metro dalla sabbia; quindi non credo che il problema sia l'acqua, né tanto meno la sabbia.
In altre località è stato fatto, e così finalmente si può tornare a rivedere il mare sia dalla passeggiata che dai locali che la costeggiano. Chi è pratico della passeggiata lungo mare di Alassio sa bene che in stagione balneare questa diventa a tratti un labirinto che segue il percorso obbligato creato dalla disposizione della cabine degli stabilimenti balneari, montate in parallelo all'orizzonte marino.
In più, dalla terrazza e dalla veranda di moltissimi locali, l'unico punto di vista fisso che rimane a disposizione delle pupille è quello delle cabine da spiaggia. Anzi, il didietro delle cabine da spiaggia. Questo è, e questo continua oggettivamente ad essere. Questa scelta strategica fa venire la voglia di inventarsi una deviazione tra gli stradini interni cercando qualche alternativa, che forse sfuggirebbe se l'arguta scelta delle cabine anti vista mare non continuasse ad essere l'unica opzione possibile, da chissà quanti decenni passati e quanti in futuro.
Tu leggi Hotel e pensi alla cucina d'albergo, quella che serve per sostentare la platea da spiaggia, quella sdraiata tutto il giorno al sole e spalmata di crema, e che poi la sera, dopo cena, si va a sacrificare nello stretto budello leccando un gelato di crema.
Ma se sulla guida de L'Espresso questo è considerato il secondo o il terzo locale più gettonato della città da Monsieur Le Directeur (che frequenta di persona questi tavoli), allora qualche dubbio che questa non sia esattamente una mensa da mezza pensione vista mare ti potrebbe venire. Anche perché dalle finestre e dal giardino del ristorante non si vede nessun mare. Dunque ancor più difficile conquistare il cuore di 40/50 clienti in ogni sera d'estate, e convincerli ad entrare qui "solo per mangiare e bere". Dico solo, perché lo sappiamo bene che questa opzione non è esattamente la prima quando un italiano in vacanza decide di mettere le gambe sotto un tavolo. Tanto più se si tratta di un ristorante costoso e ambizioso, dalla cucina suadente, dipinta come un acquerello, e che sta in una località tra le più esagerate quanto a euro per metro quadro occupato.
Ma se sulla guida de L'Espresso questo è considerato il secondo o il terzo locale più gettonato della città da Monsieur Le Directeur (che frequenta di persona questi tavoli), allora qualche dubbio che questa non sia esattamente una mensa da mezza pensione vista mare ti potrebbe venire. Anche perché dalle finestre e dal giardino del ristorante non si vede nessun mare. Dunque ancor più difficile conquistare il cuore di 40/50 clienti in ogni sera d'estate, e convincerli ad entrare qui "solo per mangiare e bere". Dico solo, perché lo sappiamo bene che questa opzione non è esattamente la prima quando un italiano in vacanza decide di mettere le gambe sotto un tavolo. Tanto più se si tratta di un ristorante costoso e ambizioso, dalla cucina suadente, dipinta come un acquerello, e che sta in una località tra le più esagerate quanto a euro per metro quadro occupato.
Il bar potrebbe essere un buon punto di contatto per i clienti che intendano buttar giù qualche cosa di miscelato prima di passare a tavola, ma anche questa previsione non sarà confermata, così come l'equazione tra camere d'albergo e tavoli frequentati dai medesimi clienti ospiti dell'hotel. Niente da fare: la mia breve carriera di consulente alberghiero non è servita a nulla, salvo che questo Hotel Lamberti rappresenti l'eccezione che conferma le vecchie regole e le mie convinzioni.
Perché la realtà è rappresentata da ben altro. La clientela dell'albergo (24 camere vendute a prezzi moderati) è di target diverso rispetto a quella che frequenta questi moderni interni e la fresca terrazza.
Ed è ben altro che un "angolo bar" quello che trovo qui sotto la scalinata. La grande cantina climatizzata (a vista e sotto vetro) è sicuramente ben fornita, ed invita ad accomodarsi negli spazi comuni per una degustazione organizzata piuttosto che per bersi in compagnia qualche cru di prestigio con uno snack. Diverse soluzioni quelle trovate da Dario Cavalli e dal suo giovane e dinamico figliolo, Bruno, che hanno saputo uscire dallo schema più classico e collaudato, quello dell'alberghetto al mare in regime di pensione completa. La pensione sarebbe anche completa, ma l'offerta è di una qualità decisamente superiore alla media. Quindi ben vengano la cabine anti vista mare che mi hanno per una volta convinto a cercare altro.
Siamo decisamente sul pret à boire con questo giovane cru village...
Un assaggio di fragranti acciughe fritte su intingolo di pomodoro e basilico
Non mancano scampi e aragoste vive...
Eccoli gli scampi, posati gentilmente su fettuccine di zucchine trombetta
Tortino di polpo e fagioli di Spello, bottarga di tonno di Favignana ed emulsione di caramello
I raviolini di scamorza e astice in sughetto di zucchine, pomodoro e olive Taggiasche
Il filetto di pescatrice farcita di gamberi, coulis di pomodoro alle olive e basilico.
Ottima l'inaspettata mini sacher...
... con il suo più logico abbinamento
la mezza sfera di tiramisù e spuma al caffè; millefoglie alla crema e frutti di bosco.
Scopro in carta anche un gentile omaggio al "com'era una volta Al Palma" della famiglia Viglietti...
gdf
Un amico romagnolo che ha una concessione demaniale mi ha spiegato le difficoltà che ha avuto per NON poter poi fornire ai propri clienti bottigliette d’acqua fresca e la facilità che hanno avuto altri per poter rialzare ed allargare un chiosco sulla spiaggia che è diventato un risto con vista che toglie la vista.
RispondiEliminaLe cabine interrate bocciate per l’umido e per la microcriminalità che prolifera solo vicino alle alghe e non nei parcheggi sotterranei che hanno ricevuto l’approvazione nello stesso tempo che avrei impiegato a far sparire dal piatto la millefoglie in verticale.
Per evitare di essere fermato al semaforo sta diventando un tuo personale motivo di orgoglio guidare con prudenza, passare solo col verde e fotografare gli scampi prima che scappino…
Marco 50&50
Odio le cabine di Alassio,ma temo sia ferita estetica inguaribile per motivi tecnici e carenza di spazio.Sì,come ristorante d'albergo è una bella sorpresa,come ristorante puro un po' deludente per evidenti carenze tecniche in molte esecuzioni,però nel panorama alassino è una scelta valida.Va bene che la stagione è buona ma trovare sempre scampi vivi non è comune ormai,non vale.....
RispondiEliminaRo
Non ci avevo fatto caso... è proprio un periodo di scampi più che di gamberi ;-) Chissà domani.
RispondiElimina