- gdf 2011 -
Non hanno mica torto quelli che scrivono sulla Bibbia rossa, anche quest'anno il miglior ristorante della piccola capitale dell'olio d'oliva rimane senza discussioni l'Agrodolce di Andrea Sarri.
La città di Imperia - Oneglia - è in festa in questi ultimi giorni, finalmente è arrivato l'olio nuovo, e tutto il centro è stato occupato dalle bancarelle e dai gazebo dei produttori che scendono in città per far assaggiare il loro olio e tutti i prodotti di stagione legati all'entroterra e alla cultura dell'ulivo. Finito l'ipercalorico giro di assaggi sarà dunque saggio fare una lunga passeggiata in darsena prima di andare a sedersi da chi, più di altri, saprà portare in tavola al meglio i prodotti della terra e del mare.
Tra qualche mese il locale festeggerà il decennale e per preparare l'evento gli investimenti non mancheranno; a parte il consueto rinnovamento del sito internet - che avrà foto bellissime - anche la cantinetta sarà ulteriormente potenziata ed aggiornata, ma puntando giustamente più sulla qualità, sulla ricerca di prodotti meno inflazionati, sia sul versante italiano che francese, dove una certa originalità donerebbe maggior carattere alla carta dei vini. Il giovane sommelier pugliese arrivato da Villa Crespi sta cominciando a prendere confidenza con un nuovo territorio da esplorare, la Liguria, dopodiché dovrà affrontare la lingua di Molière per allargare le sue conoscenze ai terroir di Francia. Un po' lo invidio, quando parte una nuova puntata di un serial è sempre bello esserci, per riscriverne un nuovo episodio, non da zero in questo caso, perché la strada è tracciata già da tempo, ma andando comunque ad incidere con la propria personalità su un tema già abbastanza bene svolto, anche se non ancora premiato nello specifico dalla rossa appena uscita. Obiettivo grappolino rosso; sono piccole cose che però danno soddisfazioni, ne so qualche cosa, è bello andarsele a guardare di tanto in tanto, anche se ormai stanno nel fondo di un cassetto. Questo piccolo riconoscimento rappresenta la stellina del sommelier.
Oltre al capitolo enologico cosa dire di non già detto più volte di questa cucina? Non molto, quindi tutto bene, nel senso che è la materia prima a dominare la scena. Una cascata di crostacei, di molluschi, di pesci grandi e piccoli; serviti con stile in preparazioni grintose e concrete. Qui si "mangia", e anche molto bene, le immagini che seguono credo siano già abbastanza convincenti senza dovermi dilungare con troppi commenti ossequiosi . Non mi piace fare paragoni, e neanche Andrea Sarri li ama, lui ama fare "Il Ristorante", che per definizione dovrebbe essere un luogo dove si possa andare per star bene, per mangiare bene cose di alta qualità rese disponibili in maniera comprensibile e in condizioni di ambiente e servizio coerenti, con uno chef, una piccola brigata di cucina, un/una maitre, un servizio agile al tavolo e un sommelier: questo credo intenda e voglia consolidare. Però a me viene in mente che questa situazione non è proprio così scontata, e raramente replicata; e quindi, tenuto anche conto della distanza che mi separa da Forte dei Marmi apprezzo ancora di più questo Ristorante che oggi mi accorcia la strada senza togliermi condizioni paragonabili, e che alle soglie del decennio di vita sta chiudendo il suo primo ciclo nel migliore dei modi.
L'Aperitivo
Fritto di baccalà islandese su verdure agrodolci
Pesci, crostacei e cafalopodi in un "tiepido di mare" con maionese, salsa verde e coriandoli di verdure
Linguettine del pastificio Setaro con aglio rosa, olio nuovo, pomodoro, basilico e scampi di Oneglia
Tegame di cappellotti di parmigiano liquido 72 mesi in coulis concentrato di crostacei e conchiglie... maggiorana
Giovanissimo, fresco, minerale, acido, verticale ma complesso: un vero Sancerre, pardon Chavignol Les Monts Damnés Pascal Cotat
Un altrettanto fresco, acido, concentrato ed autentico sorbetto al limone, scorzette candite e menta, prima di alcuni preziosi pezzi di piccola pasticceria.
Andrea Sarri
Ristorante L'Agrodolce
Imperia Oneglia
-gdf-
Piatti molto invitanti, molto ricchi, belle immagini, ma questa non è una notizia, almeno per questo blog.
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La qualità delle immagini rende bene l'idea. Qui viene voglia di partire per mangiare!!
RispondiEliminaNon capisco invece come certi ristoratori possano permettere di vedere foto orrende dei loro piatti pubblicate su blog di dilettanti dello scatto selvaggio ;-)
Beppe
All'Agrodolce la luce ai tavoli è calda ma non abbastanza forte ed omogenea, bisogna arrangiarsi scegliendo -se possibile- una posizione favorevole. Avrei preferito star fuori a pranzo,nel dehors, allora si che le condizioni sarebbero state ottime, ma c'era la festa dell'olio, bancarelle e gazebo ovunque... queste sono un po' rosa, ma con una compatta più di tanto non posso pretendere, e guardandomi anch'io in giro per il web mi consolo facilmente ;-))
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