mercoledì 12 ottobre 2011

Les Richebourgs | Seconda parte: il pranzo

- del Guardiano del Faro -

Per questa ennesima full immersion monotematica abbiamo messo insieme alcune cose che i soliti quattro gatti hanno tirato fuori dalla propria cantinetta, quel che c’era, facendo attenzione a non fare doppioni del medesimo produttore. Essendo in cinque a tavola, otto bottiglie di cui una magnum, mi sembrava già fin troppo, è sempre troppo, anche perché alla fine salta fuori sempre qualche cosa di polveroso dai sottoscala che ti viene voglia di mettere nel bicchiere. Comunque ecco gli otto Richebourg della giornata: 2008 Gros Frere et Soeur, 2008 Mongeard Mugneret, 2002 Meo Camuzet, 2001 Nicolas Potel mgm, 2001 A e F Gros, 2000 Domaine Leroy, 1998 Domaine Romanée Conti, 1991 Jean Grivot . I grandi nomi ci sono, due in prima persona e il terzo per delega, nel senso che in mancanza di Jayer , la presenza affettiva di un Meo Camuzet in annata storica ci farà sentire meno la carenza del mostro. Possiamo considerare Meo Camuzet la terza forza su questo terroir? Mah, bisognerebbe approfondire ulteriormente, perché a priori non escluderei che possa essere considerato addirittura il secondo manico sulla denominazione. Qualcuno poi guarderà anche al valore di queste bottiglie. C’è da dire che se avessimo dovuto andare a cercarci oggi queste cose al mercato nero in effetti ne saremmo usciti maluccio, infatti se andassimo a farci un giro su wine-searcher e facessimo le addizioni sui prezzi minimi ne usciremmo con un conto virtuale superiore ai 3500 euro, con la punta di 1000 solo per il Leroy 2000, che nel listino originale, quando uscì dal Domaine, mi costava 236 euro + tva . Quindi tutto riprende una dimensione più “normale”, se possono essere oggi ancora intesi “normali” i prezzi del Domaine Leroy e DRC, per non dire del valore di mercato della bottiglia di Meo Camuzet, anch’essa vicina ai 1000 euro ormai. Li varrà?

Il Menù di Massimo Viglietti

Scarti : panissa, lisca di acciughe e buccia di patate fritte su panissa morbida e olio al peperoncino

Formaggio di capra (con erba cipollina-erbette e scorzette di arance candite) crema di castagne e bottarga

Filetto di coniglio spadellato con crema di rapa gialla di Caprauna riduzione di vino bianco e acciughe e patata viola

Daino a bassa temperatura su pancotto

Broccolo caldo sotto spuma di funghi freddi e cosciotti di quaglia

Lumache, purè di patate viola ridotto al vino rosso e ratatouille

Spaghetti aglio olio peperoncino e pangrattato all’aglio

Ravioli ripieni di basilico e formaggio di capra con consommé di quaglia

Gelato al pinolo con torta al cioccolato

Frullato di frutta fresca alla Vodka e Cointreau

Formaggio di capra, crema di castagna, bottarga...


Filetto di coniglio al rosmarino, crema di rape gialle, patate viola...


Cosciotte di quaglia fritte, broccolo caldo e spuma di funghi fredda...


Lumache, riduzione di vino rosso, ratatouille e crema di patate viola...


Daino "Antinori" a bassa temperatura su pancotto...


E fino a qui ci siamo, grazie a Marina e Massimo Viglietti per l'ospitalità e la gradevolezza del menù, ma soprattutto per la professionalità esibita nel servizio della dozzina di vini stappati e serviti durante la giornata. Adesso è il momento di riordinare le idee sui Richebourg: a bientot les amis !

- gdf -


- fine seconda parte -

4 commenti:

  1. E' un lavoro duro lo sò , ma qualcuno bisogna pure che lo faccia !!!
    Sancio

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  2. Sulle valutazioni economiche dei flaconi il gdf mi sembra di manica decisamente larga.

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  3. Mah, è quello che ho letto su wine-searcher, poi, magari, a cercare meglio si può limare qualche decina di euro.

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  4. Informazioni Nice, design prezioso ed eccellente, in quanto la quota roba buona, con buone idee e concetti, un sacco di informazioni e di grande ispirazione. Grazie.

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