Vagando senza meta nella campagna lombarda condivisa dalle province di Como, Varese e il Canton Ticino capiterà spesso di entrare e uscire dai confini attraverso un numero indefinito di così detti valici di frontiera, da queste parti più frequenti dei tabaccai . Frontiere spesso lasciate ormai a se stesse, dove un fosso e una ringhiera sono il massimo della protezione, ricordo romantico dei bei tempi del contrabbando creativo, quando i più poetici artisti del transito di valori riempivano di monete da 500 lire in argento il tubo del telaio della Graziella pieghevole e arrancavano lungo le stradine prossime alle dogane con malcelata fatica. Sorriso di circostanza, gomme fiaccate dal peso del “carico” e rischio di non riuscire più a fermarsi in fondo alla più tenera delle discese con i freni vanamente tirati per evitare di investire i doganieri.
Leggo Vecchia Osteria, non conosco questo posto ma mi fermo ugualmente con l’intento di consumare un frugale pasto, magari all’aperto, magari sotto un bosco di faggi e castagni. Tutto a posto, il vecchio cascinale magnificamente restaurato è ospitale e caldo nei suoi interni, lo si vede già attraverso le finestrelle che danno sulla strada e sul parcheggio privato. Si intuisce anche la presenza di un fresco dehors alberato. Quello che non si può intuire è la presenza della targa rossa della Gault Millau svizzera che senza mezze misure mi garantisce che qui si mangerà da 16/20mi .
Sapete com’è, un conto è trovare la targa di una catena, di una associazione o il simbolo di una guida; o per meglio dire: il giglio della Relais, il simbolo delle Soste piuttosto del macaron Michelin. Un altro conto è ritrovarsi di fronte al numeretto fissato alla parete che non ti da scampo, il numeretto dice che qui si mangia da 16 , e quindi se non hai capito che qui si mangia da sedici ti senti un po’ scemo, o tu o quelli che gliel’hanno attaccato. E allora andiamo a vedere qualche piatto da sedici.
Se un salmone fumé e straordinario vale anche 20!
RispondiEliminaPaolo
ottimo ristorante.
RispondiEliminaCome era composta la salsa del salmone?
La salsa per il salmone era un semplice yogurt naturale con julienne di cetriolo
RispondiElimina:-)Mercì
RispondiEliminaSi intuisce anche la presenza di un fresco dehors alberato.
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