venerdì 8 luglio 2011

Poesie per Dageneau.

Come si dice in questi casi, ricevo e volentieri pubblico, perché quando l'immaginazione, la fantasia e la deformazione del pensiero emerge così ondeggiante dal bicchiere di un vino, a quel punto un po' mi specchio. Un sorriso abbozzato all'angolo della bocca mi si allarga progressivamente mentre leggo queste note colorite che solo un vero appassionato può arrivare a comporre come fosse un piccolo poema dedicato. Che poi i vini in questione siano proprio di chi fu Il Poeta visionario della viticultura della Loira significa che non manca più niente. I vini dell'uomo del Silex, del Pur Sang, dell'Asteroide, del Paradoxe e dei Giardini di Babilonia possono anche essere commentati così, con dei descrittivi discutibili solo se ci fermiamo alle apparenze, che sono poca cosa rispetto a chi riesce a guardare oltre l'orizzonte più prossimo. Ci sono altri vini in mezzo ai Silex, ma non importa, è il modo che qui va oltre il soggetto- gdf-

-di Santolo Cuozzo -

Ora, va bene, lo ammetto, ma non mi ci fate tornare ancora su… Mi mancano ancora tante bottiglie e tanti assaggi, ma l'evoluzione di 'sto Silex poco mi convinse…

Si comincia col thriller…. Ma non fu tappo!!!

Silex 1992: ASSENTE !! Lasciato, dimenticato, definitivamente avulso dalla batteria. Alessio: un leone in gabbia, avesse un elicottero o foss’anche un CanadAir che so, tornerebbe a salvarlo. Freme, impreca sommesso, fulmini e saette sul cellulare che bolle... Niente da fare. Nessuno può più nulla..sarà lasciato al suo destino. C’è solo da sperare che prima o poi riemergadalle muffe di cantina e si assaggi a chiusura postuma, ahinoi, della verticale.

Alessio si rassegna ma non e' domo. Altri piccoli inconvenienti, qualcuno non di poco conto ma di cui non vi darò conto alcuno, e poi si placa . . . Finalmente si beve!

Con più di un intruso ad alleviar la mancanza.

Champagne Rose Reims - Philippe Costa. 7 anni sui lieviti primo anno di produzione. Solo acciaio. Crosta pane e bouquet della sposa agitato sotto il naso. Interessante, magari giudicheremo successivamente.

Al fin, la nostra batteria.

Pur Sang 1996 - Alici marinate, gomma vulcanizzata e olio tartufato. In fondo, ma molto in fondo, fumeè delicato e piacevolissimo. Lo scaldarsi lo valorizza, lo amplia, ne denota un eleganza insperata alla prima snasata. E davanti a me si materializza l'indimenticato Mario Brega e ti prospetta il dilemma: sta mano po esse fero e po esse piuma... E l'alternarnza mi e' dolce in questo mare.

Apre la bocca con pizzicotto al palato. Poliedrico in abbinamento passa dal tubetto pomodoro melanzane e tonno al delicatissimo sarago alle erbe e purea all'olio. Largo al largo e dolce senza zucchero... 93/100 . Mi è proprio garbato, si si.

Silex 1995

Corto anziché no e leggermente agrumato. Verticale spinto. Al naso balza la sanguinella in sul calar del sole. Si agevola col sarago delicato servito dall’Oste e ti da una ragione per berlo. Ma non ci siamo...A lungo andare sembra riprendere un po’ di vigore. 85+/100

Silex 1996 giallo oro scintillevole. Naso chiuso leggera botritis in andirivieni. Ti domandi cosa ti aspetta all’assaggio. Sorpresa: Stilettata di acidita'. Profondissimo all'assaggio, imponente, ma che dico, invadente oliva taggiasca con frustata amara lenta a mollare. Non sono convinto che sia la bottiglia ma l’annata in se. Magari riassaggeremo, se la tasca in futuro ne darà una ragione plausibile. 84/100

Silex 1997

Finalmente la pietra di silicio di cui in etichetta. Non lunghissimo, avvolge, ammalia ma non incanta eccessivamente. Una pennellata di cedro e pietra lavagna al naso con coerenza retrolfattiva. Beva accattivante e certamente più morbida delle precedenti annate. Forse ma forse, l'unico Silex con un'onda fiorata. 89/100

Silex 1998

Registro analogo alla 97 con beva ancora più agevole ed un filo piùcomplesso all’olfatto. Sapido deciso abbinato a tubetti al pomodoro, tonno e melanzane ghiottoni che ne allungano il sorso. Dei silex il più piacevole. Lento lento, lungo giusto. Il più buono dei 4. Piacevole finale al bergamotto. 90/100

Vin Santo Barattieri 1996

Trebbiano e malvasia. Maturazione nei tradizionali Caratelli trad. Aperto da 4 giorni. Mantiene una caffè dolce che tiene sotto scacco il lieve salino perdurante. Lunghissimissimo. Dopo 5 min. ancora frulla in bocca sempre lasciando un vena aperta per abbeverarsi al dolce sale. Tabacco dolce da masticare e tabasco con quella impercettibile nota piccante. 96/100….. Mamma mia …..Mamma Mia ….Let me go!!! (direbbe Freddy Mercury)

Le Jardin de Babilone 2004 - al naso mai e poi mai diresti un vino dolce…e tutto sommato nemmeno in bocca. Spina acida piantata ed inossidabile. Non la smuovi. Croce e delizia. Ti domandi: ma prima o poi mollera' la presa? Un Pur-Sang vestito da donna, charmant .. 91/100

Questo è quanto mi son sentito e ricordato.

-Santolo Cuozzo-


4 commenti:

  1. Un colpo di aria frizzante!
    Bravò le Santolò!
    R

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  2. Sul 96 ebbi problemi un paio di volte anch'io, non credo valga la pena di metterci sopra un'altra fiche ;-)

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  3. Ah Didier, lo rammentavamo pure qui:
    http://armadillobar.blogspot.com/2008/12/au-revoir-petit-prince.html

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  4. sull'ultima rvf, nell'intervista philippe charlopin afferma che benjamin, il figlio di didier sia più bravo.

    F.

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