Formaggio d'alpeggio vista mare.

Niente di straordinario, chissà in quanti regioni saranno replicabili queste condizioni, un po' come sciare vista mare e in costume da bagno in Libano. Una montagna a 1200 metri sul livello del mare dove il mare sta a venti minuti di auto dalla montagna. Dove non esiste un foraggio invernale ma solo un pascolo naturale "d'alpeggio" 12 mesi all'anno, pascolo selvaggio vista mare, con tutto quello che si può trovare in queste condizioni di territorio e di clima. La vegetazione è prevalentemente composta da pini marittimi, lecci , roveri e castagni, mentre la caratteristica particolare del terreno è rappresentata dalla presenza di aree ad erbe perenni a ciclo annuale dove spicca la presenza di un flora alpina unita a quella mediterranea, con curiosità botaniche quali lo zafferano ligure. Il latte per il formaggio lo producono alcune mucche, poche capre e qualche pecora, come fossero in cooperativa. Poi il casaro mette tutto insieme e il formaggio che ne esce viene conformato o a ruota o a parallelepipedo, anche più comodo da porzionare. Un buon formaggio che si porta dietro i profumi dei tre latti (90% vaccino) e dei profumi del particolare bouquet naturale delle erbe, in grado di affinarsi in quota con buoni risultati. La prima immagine si riferisce ad una stagionatura di tre mesi mentre la seconda inquadra un formaggio vicino ai dieci mesi di affinamento. L'azienda si trova , se si trova, in mezzo alle nubi basse che affliggono spesso il Monte Bignone, mentre il punto vendita si trova curiosamente in una macelleria nel comune di Baiardo, mia meta preferita per uscirne vivo dalla calura estiva. - gdf -