Il rumore di vetri che si infrangono mi fa sempre venire i brividi , anzi di piu', qualcosa di libidinoso.
Domenica scorsa in quel di Agazzano non sono mancate le sinfonie di scrascc. Anche un povera bottiglia di Ciro' finita tristemente sul pavimento. Purtroppo dal colore troppo scarico per ravvivare il grigio selciato.
La mostra dei vini (piu' o meno...)
naturali di Agazzano e' giunta alla terza edizione,bella gamma di produttori e soliti problemi di ingorghi nelle eleganti salette del Castello Anguissola Scotti, tanto suggestivo quanto poco adatto per degustare vino. La situazione migliora al piano superiore grazie a stanze piu' ampie e alla difficolta' di salire la rampa di scale per i neofiti ubriaconi.
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Almeno per il mio palato lo sono.
Daniele Portinari: Sempre sull'onda lunga della mia scimmia per la Grenache e i suoi fratelli,
questo giovane viticoltore vicentino propone un bel Tocai rosso (col cavolo che lo chiamo Tai)
annata 2009, alcolicita' contenuta nei limiti del possibile, bel frutto e acidita' che spinge sul finale
Il mio pard ha apprezzato il bianco (Tocai e pinot bianco). Lo riassaggero' con calma.
Giovanni Montisci: Tanto per cambiare il vitigno non cambia. La Sardegna piu' vera si trova nel Barrosu e nella riserva. E insieme al vino arrivano pane carasau, salumi, formaggi e lardo.
Mancava giusto il maialino...mi saro' fatto traviare ? Dopo Panevino, Dettori e Perda Rubia un'altro piccolo grande produttore.
Elisabetta Dalzocchio:Un pinot nero trentino da ricordare che si stacca dalle consuete interpretazioni sudtirolesi, o troppo semplici o troppo legnose. Qui c'e' eleganza e misura. Simpatica la ragazza e la passione non manca. Piacerebbe anche al borgognologo Gdf suppongo, specialmente il 2007.
Segnalazione anche per l'azienda Monteforche dei Colli Euganei,sia i bianchi che rossi sono molto bevibili, salini e mineralita' spiccata nella garganega. Affinamento in cemento.
CONFERME.
Brunello di Montalcino 2006.Campi di Fonterenza (ci siamo)
Macchiona 2006 La Stoppa (col tempo sara' grande)
Freisa Runchet 2007 Trinchero (non ancora in commercio ma la ciuccerei gia' adesso pur rischiando il palato)
Dulcis in fundo,per chi non ama i vini da fine/o dopo pasto non smettero' di consigliare
il moscato passito di Cerruti e il recioto di Gambellara di Maule. Se non vi emozionano correte subito dal cardiologo per scoprire cosa avete nella cavita' toracica dietro lo sterno e le cartilagini costali.
Abbiamo parecchia carne al fuoco direbbe Biscardi, intanto spero che quel Ciro Cirò andato in frantumi non sia quel A'Vita di cui si parla da tempo sul web quale un vino fuori gamma per quella zona e per quel vitigno così Gaglioppo. Da un estremo all'altro per la curiosità di provare il BlauBurgunder, ma forse siamo ancora in terra di pinot nero, non conosco questa produttrice ma spero in un fuori quota extra territoriale per l'imminente meeting ;-)
RispondiEliminaEsatto A'Vita.
RispondiEliminaMi hai letto nel pensiero col pino nero trentino ma ovviamente nel bailamme mi sono dimenticato di comprarlo:(
Ahinoi il Ciro' era quello, buonissimo tra l'altro..al Dente qualche boccia ce l'ho, nelle sessioni post (o pre) meeting potrai assagiarlo..
RispondiEliminaLa Dalzocchio la adoro, ce l'avevo in carta ma me lo sono ciucciato tutto io ;-)
Forse l'uvaeunquarto ne ha qualche boccia, mr. Grape possiamo assagiarne una?
Mr.Grape ?
RispondiEliminaBene, avevo già in programma di ruffianarmelo nel post di domani :-)
Come rifiutare una richiesta a degli amici! aggiungerò al tema imposto anche il Pinot Nero di Elisabetta.
RispondiEliminabuonissimo quel Cirò!!Una vera rarità laggiù.
RispondiEliminaB