lunedì 7 febbraio 2011

Les Grandes Tables de Suisse : dal Gran San Bernardo al Sempione (ultimo atto)

- del Guardiano del Faro -

Perché se no a Thoringen come ci arrivavo ? In questo piccolo giro della Svizzera mi sono accorto di aver molto citato la Michelin come Guida per giungere sulle più grandi tavole della Confederazione, anche se agli esordi questa Guida in realtà non c’era, occupandosi prima del ’94 solo delle località limitrofe alle frontiere e integrandole nella guida Italia, Francia, Germania. Oltre a questa possibilità esisteva anche la guida rossa Main City Europe, ma anche questa si fermava a Zurigo, Basilea e Ginevra .

Allora come puoi arrivare da Nik Gygax ante ’94 ? Grazie e solo a Christian Millau, e alla pazienza di attendere il suo mensile o bimestrale che fosse in arrivo in abbonamento postale direttamente a casa. Al Lowen, oggi una forchetta e una stella sulla Michelin, ci potevi arrivare solo se su Gault Millau sparavano un 17/20mi in una nazione dove i 19 e 18 stavano in una mano e mezza. Questo per dire che quando partiva in testa un idea, quando veniva voglia di fare la pazzia di mettersi in macchina alle nove del mattino per tornare a casa all’ora di cena era necessario che il tuo mentore si fosse guadagnato la tua fiducia, e con Gygax il risultato fu assolutamente all’altezza delle attese.

Figuriamoci poi se due che avevi già conosciuto altrove, forse da Rabaey o Ravet si mettevano in proprio e la rossa rossocrociata gli appiccasse addosso un paio di stelle in tempi relativamente corti. Pronti e via, dentro dal Gran San Bernardo e rientro dal Sempione, itinerario consigliato appunto in giornata se stai in alto Piemonte o in zona Lombarda non troppo est oriented. Da Aosta rientrando da Domodossola, o anche il contrario, dipende da dove parti , a che ora hai prenotato, che gomme hai deciso di sacrificare e quanti cavalli hai sotto il culo. Ultima specifica, andarci da solo e spingere sull’acceleratore a discrezione e a musica di livello, di volume ma differenziata tra il prima e il dopo. Donne a casa, queste sono cosa da fare o da soli o in due amici, uno comanda e l’altro subisce, non ci sono alternative. Questo si può fare per andare a pranzo da Didier de Courten, a Sierre: deux etolies bien sure.

Questo anche per dire che Thoringen non centra un cz, perché sta su tra Berna e Basilea , ma va comunque benissimo Orsieres per iniziare la rassegna, anche perché la situazione non era molto diversa, ora si, ma anche no, insomma , bisognerebbe che qualcuno partisse con il piede in fondo dell’acceleratore di un Audi S3, macchina credo ideale allo scopo, e andasse a verificare come stanno realmente le cose. Certo che ad Orsieres, venti curve sotto il tunnel del Gran San Bernardo il coraggio non mancò all’equipe del Les Alpes, perché a fianco della già alta cucina dedicata alla Brasserie, la parte dedicata all’alta cucina di selvaggina rimane una delle espressioni più pure che ho mai colto. Erano in cinque in cucina per 20 coperti con occhialini e pinzette a confezionare piatti bellissimi, purissimi, e ovviamente anche molto buoni, già moderni di concezione per cotture , fantastico il rispetto dei profumi della montagna, in primavera ed in estate, ça va sans dire, sulla neve non cresce niente.











A Martigny non è male il Museo delle Automobili, c’è anche la De Lorean di Ritorno al Futuro e sculture non secondarie, ma per proseguire con una Bugatti ci sarebbe voluta la sfrontatezza di Tamara de Lempicka. Il gusto dolce del viaggio lo potevano invece confezionare i Vallotton, ma oggi non più e quindi tiriamo innanzi . Verso dove ? L’Attrattiva verso il Lemano è forte, i grandi sono laggiù, qualcuno bravo anche prima, a Vouvry o Yvorne per esempio, ma così andiamo fuori itinerario.

C’è il Rodano da risalire. Che fiume il Rodano! Ci pensate a cosa passa in mezzo il Rodano prima di vedere i fenicotteri rosa? Oppure scaricare tutti i cavalli sulla salita dei tornanti di Verbier. No, di Pierroz e del suo Rosalp ne ho già accennato fuori luogo sul post del Lemano, voliamo bassi lungo il Rodano, che però ad ogni bivio invita a salire, a destra e a manca, i signori si sono messi in alto, come direbbero i vecchi, il fiume non è un buon vicino di casa, e qui il concetto è evidente, anche tenuto conto di quale fiume si tratta. C’è Sion da attraversare, la cittadina dello scippo Olimpico torinese: ci rimasero male quella volta e in effetti le condizioni per sopportare la kermesse olimpica non mancavano proprio. Saas Fee, Leukerbad, Montana Crans , per dirne tre trai posti dove se ci vai per sciare dovresti rimanere abbastanza soddisfatto, ma anche se ti vuoi sedere a tavola avresti le medesime soddisfazioni. Una mezza dozzina i locali di livello, forse anche di più, che inviterebbero a rimanere anche per qualche giorno a sguazzare nelle acque tiepide di Leukerbad, o Loèche les Bains preferendo la dizione francese, alternando pranzi e cene defaticanti dalle fatiche termali. E che dire dell’opzione B ? Lasciare giù la macchina e salire in trenino a Zermatt o a Saas Fee ? L’accoglienza e il fascino del breve viaggio farà il resto. Tornando in Italia dal Sempione resta poco, bisognerebbe tirar dritto in direzione Grigioni, regione che però non conosco, salvo la vallata di St Moritz, ma non si può arrivare dappertutto, peccato per Klosters e Ftan, dove in passato i due stelle non mancarono, ma altri ne arriveranno, anzi, un paio di nuovi già ci sono, basterebbe ritrovare l’entusiasmo e qualche entrata economica coerente per giustificare l’ennesima zingarata a cavallo delle Alpi e un bagno nelle calde acque di Leukerbad.




- gdf -


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