- gdf 2011 -Tira un arietta petillant sui blog più sensibili alle vicende relative ai deschi gallici . Potrebbe esserci un nuovo tre stelle nel nord della Francia in marzo, lo si indovina anche leggendo quanto scrive l’informatissimo giornalista del Figaro François Simon. L’anno scorso la Rouge andò a premiare il profondo sud ovest dell’ esagono a Fontjouncouse, nella terra dei Catari, mentre quest’anno potrebbe prendere la direzione diametralmente opposta e salire a nord est verso Reims. Senza nulla togliere alla indubbia qualità della tavola del giovane trentacinquenne Arnaud Lallement e alla totale eccellenza nell’arte dell’ospitalità del suo Assiette Champenoise ci sta nel consueto pettegolezzo carnevalizio anche il solito girotondo di opinioni di contorno.
La prima è il solito teorema geopolitico, perché una città come Reims è rimasta orfana di un tre stelle dai tempi di Gerard Boyer nel fastoso Les Crayeres, lasciato poi orfano l’anno scorso anche dal bistellato Didier Elena e tuttora in rallentata fase di rilancio. Inoltre la città è capitale della denominazione di vino più importante al mondo , produzione ed indotto che continuano anno dopo anno a sostenere prepotentemente un economia che riflette il suo profilo e lancia la sua ombra ben oltre i confini regionali e della denominazione stessa. La lobby e l’ufficio stampa dei produttori de la Champagne è il più organizzato e perforante del pianeta, davanti anche alla corazzata bordolese ed agli agguerriti divulgatori di belle notizie relative al Brunello di Montalcino. Poi, se ci vogliamo mettere anche l’ottocentesimo anniversario della cattedrale di Reims mi pare che le motivazioni di contorno per far saltare i tappi non mancherebbero affatto. Non conosco il giovane Arnaud, passai da quelle parti quando il timone lo reggeva suo padre, allievo di Chapel e morto alla medesima età del suo maestro. Il ragazzo si è dovuto asciugare gli occhi e rimboccare le maniche in fretta di fronte alla pesante eredità di un hotel con cinquanta camere da rinnovare e relativi coperti al ristorante da rilanciare e la cui cucina è stata recentemente ampliata in vista della possibile evenienza . E’ evidente che le difficoltà non hanno messo sotto il ragazzo , che comunque vada ha già fatto moltissimo per se stesso e per la sua città in attesa di vedere se il terzo macaron si unirà agli altri due macarons.
Da sinistra : Arnaud Lallement dell'Assiette Champenoise di Reims, Edouard Loubet ( chef dell'anno Gault Millau) , Patricia Lenaour ( direttrice Gault Millau ) , William Ledeuil ( chef Ze Kitchen Galerie a Parigi)
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