- gdf 2012 -
Il Bancomat vi ha sputato in tutti e due gli occhi? Il
commercialista vi ha presentato la rate dell’INPS 2012? Il Tutor vi ha colpito
ancora e ripetutamente alle spalle? Ecco, se nonostante tutto vi piace ancora
il Merlot qui ci sarebbe una medicina omeopatica offerta a costi contenuti che vi farà tornare il
sorriso sulle labbra senza tingerle di blu dolcetto.
Mi rimane ignoto il perché e la relativa risposta. Voglio
dire - se ci riesco - vorrei chiedere per la millesima volta ai produttori di
vino che non indicano in etichetta né i vitigni né l’annata se lo fanno per
metterci in imbarazzo o perché amanti dei quiz. Però in questo caso non si
tratta di negligenza o di pigrizia, comunque a norma di legge - ça va sans dire
- perché il primo e il secondo segreto d'Issogne si sveleranno facilmente. Inoltre mi fa piacere parlare di qualche vino italiano in mezzo a tanti
francesi, di cui mi occupo per il 90% del tempo. E quindi ecco qui questa bella
etichetta italiana...
So dov’è Issogne ma non conosco questo produttore, che sto
analizzando psicologicamente attraverso il suo vino. Vi spiego, l’annata non
c’è in etichetta, ma per scoprirla basta levare la capsula: et voilà! Poi, la
citazione occultata del vitigno. Per scoprire il secondo segreto d’Issogne
versatene un bicchiere e metteteci dentro il naso. Questo vino sa di Merlot.
Non voglio neanche perdere una battuta scritta dispersa nei descrittivi
fantasiosi, tra ciliegie, amarene e un finale vagamente tostato al caffè mi son
perso la sequenza classica di un fresco
Merlot. Ne volete ancora? E' buono!
Caro Gdf,
RispondiEliminain realtà per scoprire l'annata bastava leggere il numero di lotto... :-)
Tanto l'hai detto tu che perdi con ogni...
S
Dicevo al livello pratico... è chiaro che è tutta un'altra cosa leggerlo dal tappo...
EliminaS.
PS : bella espressione di Merlot
Esatto. 2 Novembre 2009, manca solo l'ora della mise en bouteille :-))
RispondiEliminaMa può un vino prodotto in Italia avere l'etichetta in francese??
Beppe
X ovvie ragioni storiche sì.. Succede la stessa cosa in Alto Adige dove le diciture delle etichette sono anche in Tedesco :-)
RispondiEliminaS.
Merlot assolutamente didattico, essenziale, e, - aspetto non secondario - preferendo la personalità del monovitigno, anche adeguato ai puristi.
RispondiEliminaGrazie per il commento e per le semplici ed espressive parole sulla mia "creatura".
RispondiEliminaSpero di poterLa conoscere quanto prima durante uno dei suoi passaggi in Valle d'Aosta.
PS: due righe ai lettori del blog. "Purtroppo" per quanto riguarda la lingua in etichetta, e' una questione
di bilinguismo regionale, un po' per il mio carattere forse un poco rude, un po' per anticonformismo ad una normativa, quella dell'etichettatura, che vieta, per i vini da tavola, l'apposizione dell' annata in etichetta: bypassato inserendo l'annata di produzione nel lotto e sul sughero. Il nome "Rouge Tonen" invece e' in patois, il dialetto valdostano, il nome di mio nonno Antonio.
Grazie ancora al Guardiano del Faro.
La mia modesta cantina e' sempre aperta.
Buon lavoro
Ciao,
RispondiEliminaHo appena provato anche io questo vino.
Non ha nulla da invidiare ai francesi, concordo!
Ciao