venerdì 24 giugno 2011

Il decimo Anniversario del "Domaine" Pacalet

- del Guardiano del Faro-





















E infine arrivò un La Tache 1974 con il tappo galleggiante. La festa improvvisata con Philippe Pacalet e signora si è conclusa con questa bottiglia gentilmente offerta da Philippe per festeggiare il decimo anniversario della sua prima mise en bouteille; il cui primo millesimo fu appunto il 2001. Molto elegante da parte sua scegliere dalla sua cantina personale una bottiglia simbolica, per via dei suoi trascorsi di lavoro per famiglie che furono legate alla DRC e perché il 1974 è il millesimo della sua giovane moglie, appassionata vera di vino e ovviamente innamorata di tutto ciò che rappresenta la Borgogna. A contatto con un personaggio pirotecnico come Philippe (ma a ben guardare più tecnico che piro) non ci si può mai annoiare, ha sempre un pensiero o una qualche affermazione per ogni tema: i commercianti di vino dovrebbero occuparsi di venderlo il vino, e non di diffondere ideologia o far politica... sai quanto mi costa lavorare mezzo ettaro di Echezeaux? 60-70.000 euro ! Per lavorarlo, non per comprare il vino... I miei vini sono dunque cari? ... Una parcella di un ettaro di Puligny premier cru oggi costa due milioni e mezzo di euro, ma tanto nessuno vende, se no lo stato si prenderebbe più della metà del ricavato in tasse... Hai sentito questi 2004 ? Ti ricordi com'erano, beh! dai , tutto sommato anch'io ho fatto dei progressi... I grand cru non devono essere più concentrati o troppo potenti, devono essere solo più precisi, più dritti, più definiti... gli americani vengono qui e vogliono i grand cru più concentrati? Dito medio alzato...E via così, a ruota libera, partendo dalla consueta degustazione a la pipette in cantina con tutti i 2010 nel bicchiere. Acido, delicato e preciso il millesimo che segue al sovradimensionato 2009. Alcuni vini, come l'Echezeaux, sono più nitidi e definiti del 2009. Il Ruchottes è per uomini veri, ma anche Chambolle premier cru e i diversi terroir di Gevrey hanno fornito una materia importante che si sta trasformando in eccellente vin de plaisir sull'immediato e che dovrebbe potersi ben affinare come è il caso del 2006, di cui abbiamo stappato un premier cru e uno splendido Ruchottes grand cru. Che vino quest'ultimo! Degno delle sue migliori riuscite risalenti ai tempi dei Prieuré Roch, di cui abbiamo ancora ben in mente dei 1999 antologici. Occhio ai bianchi per il 2010, consigli per gli acquisti : il solito Corton Charlemagne non si smentisce ma è il nuovo Meursault Perrières che impressiona per stoffa e pienezza, acidità e mineralità. Insieme al Corton Charlemagne sicuramente il miglior bianco prodotto in questi 10 anni da Pacalet. Niente più Clos de Bèze invece, il mancato accordo con il proprietario ha fatto si che questi sei magnum 2009 che ci siamo portati via rimarranno un pezzo unico, buono da bere o da collezionare.Chi ne trovasse o ne avesse già comprato, sappia cos'ha in mano. E alla fine rimaniamo con nel bicchiere il commovente La Tache 1974, piccola annata, grande terroir, grande mano, per un vino che ha ancora qualche cosa da dire, belle cose, anche se Philippe a stappare bottiglie non dimostra di possedere la stessa delicatezza e la medesima cura che impiega nel far nascere i suoi vini.

- gdf-

E' iniziata la mise en bouteille à la main nella cantina di Philippe, si comincia con il Bourgogne 2010 e si proseguirà così in tempi diversi per le previste 45.000 bottiglie del millesimo.

9 commenti:

  1. wow un La Tache '74.. Napo Orso capo sfata il luogo comune che dice abbia il braccino corto ;-))

    L

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  2. Non è braccino corto fà solo il suo lavoro di fare e vendere vino .
    Frank the One

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  3. Ma facendoci cadere il tappo dentro non si rovina il vino?
    R.

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  4. Se lo versi e lo bevi velocemente no ;-)
    In questi vini vecchi bisogna cogliere l'attimo, troppa ossigenazione li potrebbe uccidere, troppo poco significherebbe perdersi qualche cosa...

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  5. Grande Philippe. Bisogna parlargli però del suo omonimo Alphonse :)

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  6. In effetti ultimamente i vini di Alphonse hanno una marcia in più;-)
    Luca c

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  7. ma gli auguri di compleanno al mio coetaneo P.P. non glieli avete fatti?

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  8. Ritorno anch'io dalla Cote d'Or e, a proposito di Alphonse Pacalet gli ho reso visita e ho degustato due nuovi prodotti in affinamento: Il Bourgogne Montrecul (piccola appellation di 16 ettari a Digione) e il Beaune premier cru "La mignotte" disponibili ad aprile 2012; da consigliare...

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  9. Grazie per le informazioni, cercherò quanto prima di prenotare qualche bottiglia da acquistare con la speranza che non siano allo stesso prezzo di altri produttori.

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